Addio lavoro: la pensione arriva prima. I dati INPS svelano l’età reale di uscita in Italia. Sei tra i fortunati?

Addio lavoro la pensione arriva prima. I dati INPS svelano l’età reale di uscita in Italia. Sei tra i fortunati (2)

Luca Antonelli

Ottobre 4, 2025

Un recente rapporto dell’Inps mostra che molti lavoratori italiani lasciano il lavoro prima dei 67 anni: ecco come funziona davvero con la legge Fornero.

Negli ultimi anni il dibattito sulle pensioni in Italia si è concentrato sul traguardo dei 67 anni, indicato come soglia minima per l’uscita dal lavoro. In realtà, il dato ufficiale dell’Inps dimostra che l’età effettiva di pensionamento è più bassa: nel 2024 la media si è attestata attorno ai 63,8 anni, un valore condizionato dalle diverse forme di anticipo previste dalla normativa. Questo significa che la regola dei 67 anni resta valida come requisito generale, ma nella pratica esistono meccanismi che permettono a una larga parte dei lavoratori di smettere prima.

Come funziona davvero la legge Fornero

La legge Fornero, approvata nel 2011, ha fissato i 67 anni come età ordinaria per la pensione di vecchiaia, collegata alle aspettative di vita. Questo requisito vale per la maggioranza dei lavoratori dipendenti e autonomi. A fianco però restano strumenti che abbassano l’età media di uscita.

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La discussione politica continua a ruotare attorno al tema della flessibilità. – www.sanzioniamministrative.it

La pensione anticipata ordinaria consente, indipendentemente dall’età, di lasciare il lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne). In parallelo, negli ultimi anni sono state introdotte misure come Quota 103, che combina età e anni di contributi, oppure l’opzione donna, dedicata a lavoratrici con requisiti specifici.

Secondo i dati ufficiali, la maggioranza dei pensionamenti avviene proprio con questi canali. Molti lavoratori, specie nel settore pubblico o nelle grandi imprese, maturano i requisiti contributivi prima dei 67 anni e scelgono l’uscita anticipata. L’età effettiva, quindi, si abbassa di diversi anni rispetto a quella indicata dalla normativa generale.

Un altro fattore che pesa è la disomogeneità tra categorie. Alcuni comparti hanno regole più favorevoli, come i lavoratori precoci o quelli impiegati in mansioni gravose. Per loro, la possibilità di andare in pensione a 62 o 63 anni non è teorica, ma reale. La Fornero resta il quadro di riferimento, ma la pratica dimostra una realtà più articolata.

I numeri Inps e il futuro del sistema

Il rapporto Inps evidenzia che nel 2024 circa la metà dei nuovi pensionati non ha raggiunto i 67 anni. L’età media varia anche in base al genere: per le donne è leggermente più bassa, complice la presenza di strumenti dedicati come l’opzione donna.

La discussione politica continua a ruotare attorno al tema della flessibilità. La prospettiva di un sistema unico a 67 anni incontra resistenze sociali, mentre l’Italia resta tra i Paesi europei con età media effettiva di pensionamento più bassa. Nei prossimi anni l’adeguamento automatico all’aspettativa di vita potrebbe innalzare ulteriormente la soglia, ma resta da capire se le deroghe e gli strumenti di anticipo resteranno attivi o se verranno ridotti.

Il quadro odierno racconta che parlare di pensione solo a 67 anni è fuorviante. L’uscita anticipata continua a essere una realtà per milioni di italiani, e lo scenario confermato dall’Inps mostra un sistema complesso, fatto di regole generali e di continue eccezioni che incidono sull’età effettiva di pensionamento.