Detassazione tredicesima? Cosa sta preparando il governo e chi potrebbe guadagnarci di più (e chi ci perde)

Novità per i lavoratori

Il governo preparerebbe una nuova misura per detestare tredicesima e quattordicesima-www.sanzioniamministrat

Lorenzo Fogli

Ottobre 6, 2025

Dal taglio Irpef alla possibile detassazione della tredicesima: il governo studia nuovi interventi fiscali per alleggerire buste paga e incentivare i consumi.

La prossima legge di bilancio potrebbe portare una serie di novità per i lavoratori italiani. Sul tavolo ci sono ipotesi che riguardano straordinari, lavoro festivo e tredicesime, oltre a un possibile taglio dell’aliquota Irpef. Si tratta di misure che, se confermate, puntano a restituire potere d’acquisto alle famiglie e a sostenere i consumi in un contesto economico segnato da inflazione e incertezze.

Il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, parlando a Milano a un incontro con gli imprenditori di Assolombarda, ha aperto chiaramente al tema: “Si può pensare a una proposta un po’ azzardata, però perché no? La detassazione della tredicesima. Vediamo che si può fare”. Un annuncio che rilancia il dibattito e che si inserisce in un pacchetto più ampio di misure sul lavoro e sul fisco.

Le ipotesi sul tavolo: taglio Irpef e agevolazioni sui salari

L’intervento principale ipotizzato riguarda il taglio dell’aliquota Irpef sullo scaglione dei redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, che passerebbe dal 35% al 33%. L’idea è quella di estendere il beneficio anche a chi guadagna fino a 60mila euro annui, andando così a toccare una fascia ampia di lavoratori dipendenti.

Ma non è l’unica proposta. Si parla infatti anche di detassazione degli straordinari e del lavoro nei giorni festivi, per incentivare flessibilità oraria e consentire alle imprese di gestire meglio i picchi produttivi. In questo modo, da un lato i lavoratori avrebbero un guadagno netto maggiore, dall’altro le aziende potrebbero contare su una forza lavoro più disponibile nei momenti di necessità.

Giancarlo GIORGETTI
Il Ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Fonte foto www.wikipedia.org-www.sanzioniamministrative.it

Allo studio anche incentivi per il rinnovo dei contratti scaduti e una riduzione delle tasse sui cosiddetti salari poveri, ovvero quelli compresi tra 7,5 e 9 euro l’ora. Queste misure si aggiungerebbero al meccanismo già in vigore per i premi di produttività, oggi tassati al 5% fino a 3mila euro per chi ha un reddito inferiore agli 80mila euro. L’obiettivo dei tecnici del governo è quello di ampliare la platea di chi beneficia di questa mini flat tax.

Tredicesime nel mirino: tra bonus e ipotesi di detassazione

La proposta che più ha fatto discutere riguarda la possibile detassazione delle tredicesime. Non si tratta di un’idea del tutto nuova: già lo scorso anno il governo, in occasione delle festività natalizie, aveva introdotto un bonus una tantum da 100 euro per i lavoratori con reddito fino a 28mila euro e un figlio a carico. L’iniziativa aveva interessato circa 4,5 milioni di contribuenti, con un costo di 320 milioni di euro.

Questa volta però lo scenario è molto diverso. Le tredicesime in Italia valgono complessivamente circa 59,3 miliardi di euro, con un gettito fiscale di circa 14,5 miliardi. Una detassazione generalizzata avrebbe quindi un impatto enorme sui conti pubblici, ben superiore a quello del bonus Natale 2024.

Il nodo resta quello delle risorse. Come ha sottolineato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sarà necessario mettere in fila tutte le priorità e valutare attentamente le compatibilità di bilancio. La scelta dipenderà non solo dalle disponibilità interne, ma anche dagli impegni presi a livello internazionale, in particolare sul fronte della difesa.

Le priorità di bilancio e il peso delle spese per la difesa

L’Italia, infatti, dovrà rispettare i nuovi obiettivi di spesa militare fissati dalla Nato e dall’Unione Europea. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen presenterà il 1° ottobre al Consiglio Europeo i target comuni, che peseranno inevitabilmente sulle scelte di politica economica nazionale.

Il governo italiano ha già chiesto modifiche alla cosiddetta clausola di salvaguardia sulle spese per la Difesa, per evitare di trovarsi penalizzato rispetto ad altri Paesi. Una partita che potrebbe incidere sull’intera manovra, perché l’obiettivo dichiarato resta quello di mantenere il deficit sotto il 3%, traguardo considerato ormai vicino.

In questo scenario complesso, la detassazione degli straordinari e delle tredicesime appare come una misura molto gradita ai lavoratori, ma allo stesso tempo difficile da realizzare in maniera strutturale. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se il governo riuscirà a trasformare le ipotesi in provvedimenti concreti, senza compromettere gli equilibri di bilancio.