Roma, 7 ottobre 2025 – È in fase di definizione una misura che potrebbe rivoluzionare il sistema dei buoni pasto in Italia, con un impatto significativo sia per i lavoratori che per le aziende. L’inserimento dell’esenzione fiscale fino a 10 euro nella prossima legge di Bilancio, infatti, aprirebbe la strada a un aumento del valore dei ticket, con effetti benefici stimati su milioni di dipendenti e sul tessuto economico nazionale.
Esenzione fiscale a 10 euro: cosa cambia per lavoratori e aziende
Se confermata nella manovra finanziaria, la misura semplificherebbe gli accordi tra aziende e dipendenti per aumentare il valore dei buoni pasto, oggi soggetti a un limite di esenzione fiscale inferiore. Attualmente, la platea coinvolta comprende circa 3,5 milioni di lavoratori, tra pubblico e privato, che potrebbero beneficiare di un incremento fino a 440 euro annui nel valore complessivo dei ticket. Questo aumento si tradurrebbe in una spinta ai consumi per circa 1,9 miliardi di euro, con un effetto positivo sull’economia e sulle attività commerciali del settore ristorativo e della somministrazione.
Parallelamente, dal 1° settembre 2025 è entrato in vigore il tetto massimo del 5% alle commissioni che le società emettitrici possono applicare agli esercenti per l’accettazione dei buoni pasto. Secondo Giancarlo Banchieri, presidente nazionale di Fiepet Confesercenti, questa norma rappresenta una svolta cruciale per bar, ristoranti e pubblici esercizi, che da anni lamentavano costi eccessivi e insostenibili. La riduzione delle commissioni dovrebbe favorire una più ampia accettazione dei buoni pasto e stimolare una concorrenza più equilibrata, con benefici diretti per i consumatori.
Impatti e criticità da monitorare
Nonostante l’ottimismo, le associazioni di categoria sottolineano la necessità di vigilare affinché le società emettitrici non adottino contromisure, come l’allungamento dei tempi di pagamento o modifiche unilaterali dei contratti, che potrebbero vanificare i risparmi ottenuti dagli esercenti. L’auspicio è che la legge di Bilancio non solo confermi l’esenzione fiscale elevata, ma che venga accompagnata da strumenti di controllo efficaci per garantire un reale vantaggio a tutti gli attori coinvolti.
In un quadro più ampio, il miglioramento delle condizioni relative ai buoni pasto si inserisce in un contesto di riforme dedicate a sostenere il reddito e il potere d’acquisto dei lavoratori, anche alla luce delle nuove dinamiche contrattuali e della crescente presenza di lavoratori autonomi e parasubordinati nel mercato del lavoro italiano. Con una platea eterogenea che va ben oltre il tradizionale lavoratore dipendente, gli strumenti di welfare aziendale come i buoni pasto assumono un ruolo sempre più strategico per il benessere e la produttività delle persone.