RC Auto: il tempo scade. Hai solo 90 giorni per chiedere il risarcimento dopo l’incidente. Ecco cosa devisapere subito

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Luca Antonelli

Ottobre 8, 2025

Nel disegno di legge concorrenza si propone di ridurre il termine per il risarcimento da sinistro a 90 giorni, con obblighi su testimoni e verifiche su riparazioni.

Il Parlamento sta esaminando emendamenti al ddl concorrenza che introducono modifiche rilevanti per i risarcimenti RC auto. Tra le novità più citate c’è la riduzione del tempo a disposizione per presentare la richiesta, che passerebbe da 2 anni a soli 90 giorni dal giorno dell’incidente. Contestualmente, si prevedono obblighi più stringenti: indicare testimoni già nella denuncia, dare potere alle compagnie di ispezionare i lavori di carrozzeria, vincoli più stretti nelle fasi istruttorie. Se approvato, questo pacchetto modificherebbe profondamente i rapporti tra danneggiati e assicurazioni in caso di sinistro stradale.

Termini ridotti e nuove scadenze per il risarcimento

Uno dei cambiamenti più impattanti riguarda il termine entro cui il danneggiato può richiedere il risarcimento. Oggi il codice civile, all’articolo 2947, fissa il limite ordinario a due anni per rivolgersi all’assicuratore o all’autorità giudiziaria. Il nuovo emendamento propone di limitarlo a 90 giorni. Ciò significa che chi ha un sinistro oggi avrà solo un periodo molto ristretto per attivare la procedura, altrimenti rischia di perdere il diritto al rimborso.

RC Auto il tempo scade. Hai solo 90 giorni per chiedere il risarcimento dopo l’incidente (2)
La possibilità che l’assicurazione verifichi i lavori di riparazione apre un rischio di contestazioni che prima erano più rare. – www.sanzioniamministrative.it

Questo termine più breve appare giustificato nella cornice delle misure anti-frodi. Si vuole spingere i danneggiati a reagire rapidamente e impedire che richieste tardive, magari meno documentate, finiscano per gravare su costi generali. Chi subisce danni dovrà quindi agire con efficienza: denunciare, raccogliere documentazione, indicare i soggetti coinvolti e attivare perizia entro i 90 giorni.

L’emendamento estende l’obbligo di far figurare i testimoni fin dalla redazione della denuncia. Oggi spesso la loro indicazione può essere tardiva o anche assente, rendendo più difficile accertare dinamiche. Con la nuova norma, il danneggiato dovrà specificare fin da subito chi ha assistito all’evento, con nome, recapiti e relazione sul ruolo nella ricostruzione del sinistro. Questo requisito è pensato per rendere il procedimento più trasparente e ridurre contestazioni improprie.

Altro aspetto: le compagnie potranno verificare i lavori di carrozzeria eseguiti sull’auto danneggiata, anche dopo la denuncia, per accertare che il preventivo e la riparazione siano congrui rispetto al danno effettivo. Se emergono discrepanze, l’assicurazione potrà contestare la richiesta o chiedere riduzioni. Questo potere ispira attenzione: il danneggiato dovrà conservare ogni preventivo, fattura, foto prima dell’intervento.

Va detto: l’emendamento non è legge definitiva. Serve il passaggio in commissione Industria al Senato, assenso dei ministeri competenti e approvazione finale con eventuali modifiche. Ma la portata delle misure è già chiara: tempi più stretti, obblighi più stringenti e margini ridotti per richieste tardive.

Impatti operativi, limiti e verifiche

Queste modifiche, se diventassero legge, avrebbero effetto sui sinistri a partire dalla data di entrata in vigore, non retroattivi per quelli precedenti. L’intento è di evitare conflitti con le situazioni pendenti. Il limite a 90 giorni si applicherà a chi denuncerà il sinistro dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni.

Per le persone che subiscono lesioni lievi o danni materiali, l’impatto sarà maggiore che in passato: il rischio di scadere il termine è concreto se non si agisce tempestivamente. Le procedure interne delle compagnie dovranno adeguarsi: dovranno ricevere e gestire pratiche più rapidamente, interfacciarsi con tecnici e periti, accettare documentazione fin dall’inizio. Anche i giudici e gli operatori legali dovranno adattarsi al nuovo flusso temporale, con azioni più rapide nella fase stragiudiziale e giudiziaria.

Un limite che potrebbe emergere riguarda la completezza della documentazione nelle prime fasi. In molti casi il danneggiato difficilmente ha tutti gli elementi già subito: foto, preventivi, verbali ufficiali. Con 90 giorni perentori, chi non ha raccolto tutto sul momento rischia di non poter completare l’istruttoria. Si creerà pressione affinché chi subisce danno reagisca istantaneamente, con un possibile vantaggio solo per chi è più preparato.

La possibilità che l’assicurazione verifichi i lavori di riparazione apre un rischio di contestazioni che prima erano più rare. Se una carrozzeria applica pezzi costosi o modifiche non necessarie, l’assicuratore potrà intervenire per ridurre l’importo richiesto. Il danneggiato dovrà coadiuvare il perito con dati precisi e giustificazioni sui costi richiesti.

Se il sinistro ha lesioni personali gravi, con danni non patrimoniali, dovranno essere applicate le nuove tabelle uniche nazionali per quantificare i punti di invalidità fra 10 e 100. Dal 5 marzo 2025 queste tabelle stabiliscono criteri precisi per liquidare il danno biologico, morale e temporaneo. Chi subisce incidenti dopo quella data sarà valutato con quei parametri uniformi su tutto il territorio nazionale.

Per chi intende presentare reclami o vertenze giudiziarie, avrà meno margine di tempo per prepararsi. Le contese dovranno rispettare i termini ridotti e spesso la fase stragiudiziale diventerà decisiva: chi non raccoglie elementi fin da subito potrà trovarsi con una pratica indebolita.

In sintesi: il pacchetto proposto al ddl concorrenza mira a rendere più rapidi e severi i risarcimenti per incidenti auto, con scadenze, obblighi e poteri nuovi per le compagnie. Il punto focale per chi guida sarà la tempestività: denunciare subito, raccogliere prove e documentazione completa entro i 90 giorni. Se lo schema legislatore resta, cambierà per sempre il rapporto tra danneggiati e assicurazioni.

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