Taglio Irpef 2026, novità per i redditi sopra i 50mila euro: chi risparmia

Taglio Irpef 2026, novità per i redditi sopra i 50mila euro: chi risparmia

Taglio Irpef 2026, novità per i redditi sopra i 50mila euro: chi risparmia

Redazione

Ottobre 8, 2025

Roma, 8 ottobre 2025 – La Legge di Bilancio 2026 conferma e amplia le misure di taglio dell’Irpef e del cuneo fiscale introdotte negli anni precedenti, con l’obiettivo di sostenere lavoratori e famiglie soprattutto nelle fasce di reddito medio-basse. La riforma, che interessa circa 4 milioni di contribuenti, introduce modifiche sostanziali sia nelle aliquote fiscali sia nelle detrazioni spettanti, con effetti rilevanti a partire dai redditi superiori a 50 mila euro.

Irpef 2026: le nuove aliquote e i beneficiari del taglio fiscale

La rimodulazione delle aliquote Irpef prevede ora tre scaglioni: 23% fino a 28 mila euro, 35% da 28 mila a 50 mila euro e 43% oltre i 50 mila euro. La novità più importante riguarda il taglio del cuneo fiscale, che diventa strutturale e si applica automaticamente in busta paga a circa 3 milioni di lavoratori dipendenti con redditi fino a 40 mila euro, ampliando così la platea rispetto agli anni precedenti.

Per i redditi fino a 20 mila euro si prevede un’indennità esente da tasse, che varia dal 7,1% per i redditi più bassi al 4,8% per quelli prossimi a 20 mila euro. Per i redditi tra 20 mila e 32 mila euro, invece, è prevista una detrazione fissa di 1.000 euro che decresce gradualmente fino ad annullarsi a 40 mila euro. Questa nuova struttura rende il beneficio più mirato e progressivo, con un impatto significativo soprattutto per le fasce medio-basse.

Tetto alle detrazioni e impatto sui redditi più alti

Per contrastare il beneficio crescente a scapito delle fasce più elevate, la manovra introduce un tetto alle detrazioni fiscali variabile in base al reddito e al numero di figli a carico. Sopra i 75 mila euro di reddito, la spesa detraibile massima è di 14 mila euro, che si riduce a 7 mila euro in assenza di figli. Oltre i 100 mila euro, il limite scende a 8 mila euro con due figli e a 4 mila euro senza figli. Restano escluse da questi limiti le spese sanitarie, farmaceutiche e gli investimenti in startup e PMI innovative.

Un ulteriore aggravio riguarda i lavoratori che usufruiscono di auto aziendali, soggetti a una stretta fiscale che rende più onerosa la tassazione del benefit, con un gettito previsto di 25 milioni nel 2025 e 120 milioni a regime.

Misure a sostegno delle famiglie e dei lavoratori

La manovra 2026 prevede anche estensioni e potenziamenti di misure sociali, come il congedo parentale esteso a 3 mesi con una retribuzione all’80% fino ai 6 anni dei figli, e il mantenimento di 10 giorni di paternità obbligatoria. Il bonus per i nuovi nati, sotto forma di “carta nuovi nati”, viene confermato con un importo di mille euro per le famiglie con Isee fino a 40 mila euro.

Sono previsti inoltre sostegni per le attività extrascolastiche dei figli, con il Fondo dote famiglia da 30 milioni di euro, e la conferma del bonus mamma lavoratrice, esteso anche alle autonome con reddito d’impresa, purché non in regime forfettario.

Sul fronte delle imprese, la normativa premia circa 18 mila aziende con un’aliquota Ires ridotta al 20% rispetto al 24%, a patto di rispettare precise condizioni: accantonamento di almeno l’80% degli utili, investimenti in trasformazione digitale ed energetica per almeno 20 mila euro, mantenimento dell’occupazione e assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato l’importanza di una revisione delle regole di contabilità pubblica in linea con le nuove norme europee, auspicando un maggior coinvolgimento parlamentare nel processo di approvazione delle manovre economiche. Nel frattempo, il vicepremier Antonio Tajani ha ribadito l’impegno a ridurre ulteriormente le tasse per tutelare il ceto medio e incentivare l’intraprendenza economica.