Negli ultimi mesi, DAZN ha intensificato la sua campagna contro la pirateria digitale, inviando a circa 2.000 utenti sospettati di utilizzare servizi illegali di IPTV lettere che richiedono il pagamento di un indennizzo forfettario di 500 euro. Tuttavia, è fondamentale chiarire che questa somma non rappresenta una multa né costituisce un obbligo di pagamento immediato. La vicenda si inserisce in un più ampio contesto di contrasto alla diffusione illegale di contenuti sportivi, un fenomeno che coinvolge milioni di utenti in Italia e nel mondo.
La strategia di DAZN contro il “pezzotto” e il ruolo delle indagini della Guardia di Finanza
L’iniziativa di DAZN si basa su una collaborazione con la Guardia di Finanza, che ha coordinato una vasta operazione investigativa sotto la direzione della Procura di Lecce, con il coinvolgimento di reparti specializzati di varie città italiane. Le indagini hanno permesso di risalire ai nomi, dati bancari e localizzazione di numerosi abbonati a servizi IPTV illegali, ovvero piattaforme che trasmettono contenuti protetti senza autorizzazione.
Nel dettaglio, sono stati identificati oltre 2.500 utenti sanzionati e 3.000 sono ancora in fase di accertamento. DAZN, insieme ad altri titolari di diritti come Sky, potrà ora procedere in sede civile per richiedere risarcimenti. Le lettere inviate dalla piattaforma propongono il pagamento di un indennizzo di 500 euro, definito come una “composizione bonaria” che eviterebbe l’avvio di cause legali più onerose e complesse.
La missiva recita:
“Per evitare di intraprendere iniziative giudiziarie di natura risarcitoria e protettive, con conseguente aggravio di costi, DAZN intende verificare la possibilità di una composizione dell’accaduto, con il versamento di un indennizzo forfettario di Euro 500,00 e con il formale impegno a non porre in essere, in futuro, ulteriori comportamenti lesivi dei diritti della scrivente.”
Le conseguenze legali per chi utilizza servizi IPTV illegali
Gli utenti che hanno fatto uso di servizi di streaming pirata rischiano sanzioni di varia natura, tra cui:
- Sanzioni amministrative fino a 5.000 euro;
- Procedimenti penali per violazione della legge sul diritto d’autore (Legge n. 633/1941);
- Richieste di risarcimento danni in sede civile da parte dei detentori dei diritti;
- Sequestro o blocco dei dispositivi utilizzati per la fruizione illegale dei contenuti.
È importante sottolineare che la legge italiana punisce non solo chi distribuisce contenuti senza autorizzazione, ma anche chi li fruisce consapevolmente.
Quando è consigliabile non pagare e come tutelarsi legalmente
L’Associazione Europea Consumatori Indipendenti (AECI) ha espresso più volte dubbi sulla correttezza di questa pratica di DAZN, evidenziando diversi aspetti critici:
– rischio di subire una doppia punizione in caso di sanzioni amministrative già comminate;
– il valore forfettario di 500 euro potrebbe non riflettere il reale danno subito;
– termini molto ristretti per il pagamento (7 giorni) che possono mettere in difficoltà gli utenti;
– questioni legate alla privacy e all’autorizzazione all’uso dei dati personali;
– potenziale pericoloso precedente in termini di azioni legali private contro i consumatori.
Per questi motivi, chi riceve una simile lettera dovrebbe non procedere al pagamento senza aver prima consultato un legale di fiducia. Pagare potrebbe infatti costituire un’ammissione di colpa. È legittimo richiedere alla piattaforma chiarimenti scritti sull’origine dei dati, sulla quantificazione del danno e sulla prova delle violazioni contestate. In caso di errore nell’inserimento del nominativo tra gli utenti sospettati, sarà necessario prepararsi a una difesa in sede civile.