Nuova rottamazione: tutte le novità

Nuova rottamazione: tutte le novità

Nuova rottamazione: tutte le novità

Redazione

Ottobre 9, 2025

Roma, 9 ottobre 2025 – In vista della nuova legge di bilancio, il governo sta definendo i dettagli della quinta edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, una misura che si propone di alleggerire il peso dei debiti fiscali accumulati dai contribuenti nel corso degli anni. A rappresentare questa iniziativa è il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, che ha ribadito l’intenzione di offrire un’opportunità di pagamento dilazionato senza sanzioni né interessi, configurando un vero e proprio “mutuo” a lungo termine per sanare le pendenze con il fisco.

Le novità della quinta rottamazione: rate in 8 anni e cancellazione piccoli debiti

La nuova proposta prevede la possibilità di rateizzare i debiti fiscali fino a 96 rate mensili, equivalenti a un piano di ammortamento distribuito su 8 anni. Ogni rata mensile sarà pari ad almeno 50 euro, una soglia minima pensata per garantire la sostenibilità dei pagamenti da parte dei contribuenti. Questo sistema mira a recuperare i crediti erariali maturati tra il 2000 e il 2023, consentendo a milioni di debitori di rientrare gradualmente nelle proprie obbligazioni fiscali.

Una novità rilevante riguarda l’estinzione automatica dei debiti inferiori a 1.000 euro, che saranno cancellati per alleggerire il carico amministrativo e favorire un alleggerimento immediato. Al contrario, per i debiti superiori a 50.000 euro potrebbe essere richiesto un anticipo pari al 5% dell’importo complessivo.

Rispetto alle precedenti edizioni, scompare la modalità di pagamento “a scalare” che prevedeva maxi-rate iniziali con il 20% del debito da corrispondere nelle prime due mensilità. Ora tutte le rate saranno di importo uguale, favorendo una maggiore pianificazione e prevedibilità per i contribuenti.

Requisiti, esclusioni e tolleranza nel mancato pagamento

La misura non si applicherà a chi ha subito condanne penali, a chi deve risarcire danni erariali riconosciuti dalla Corte dei Conti, e a chi ha già usufruito di precedenti rottamazioni senza aver saldato i debiti.

Un tema ancora aperto riguarda il numero massimo di rate non pagate prima di perdere il beneficio della rottamazione. Il ministero dell’Economia propone di ridurre la soglia a due rate, in linea con le regole delle rateazioni ordinarie, mentre altri esponenti chiedono di mantenere la tolleranza di otto rate, per evitare l’abbandono anticipato del piano e incentivare la continuità nei pagamenti.

Resta anche da definire con precisione la data di riferimento per i debiti interessati: attualmente si considera il 31 dicembre 2023, ma è al vaglio l’ipotesi di estendere la finestra temporale fino alla fine del 2024.

Impatto e risultati delle precedenti rottamazioni

Le quattro edizioni passate della rottamazione hanno coinvolto quasi 8 milioni di contribuenti e permesso di recuperare 38 miliardi di euro su un totale di circa 112 miliardi di debito potenziale. Tuttavia, quasi la metà dei debitori ha abbandonato i piani di pagamento, lasciando ancora aperte molte posizioni irrisolte.

Il governo si prepara dunque a trovare un equilibrio tra la necessità di sostenere i cittadini con strumenti più accessibili e la rigorosa esigenza di contenere il deficit pubblico entro il 3%, obiettivo chiave della manovra finanziaria in corso di definizione a Palazzo Chigi.