Dal mese di ottobre 2025, la Carta d’identità elettronica (CIE) sostituisce ufficialmente lo SPID. Con l’arrivo dell’IT Wallet, l’Italia completa la sua trasformazione digitale e diventa uno dei primi Paesi europei con un’identità unica, pubblica e completamente integrata.
Da oggi, 9 ottobre 2025, la Carta d’identità elettronica diventa il principale strumento per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. Dopo una fase di transizione durata quasi due anni, il governo ha confermato la fine definitiva dello SPID, aprendo così una nuova era della digital identity italiana.
La novità era nell’aria da tempo: già dal dicembre 2024 la CIE era stata inserita all’interno dell’IT Wallet, il portafoglio digitale che consente di conservare documenti e credenziali in formato elettronico. Ora la sua integrazione è completa, e l’Italia diventa ufficialmente uno dei primi Paesi europei a introdurre un sistema di identità digitale pubblico, gratuito e unificato.
CIE, l’identità digitale gestita dallo Stato
La decisione, annunciata dal Ministero dell’Interno e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, segna la fine dell’era dei provider privati. La CIE è infatti gestita interamente dallo Stato, tramite un’infrastruttura crittografica centralizzata che garantisce la massima sicurezza dei dati.
Ogni carta contiene un chip elettronico con certificati digitali che identificano in modo certo il titolare, riducendo quasi a zero il rischio di furti d’identità o accessi non autorizzati.

Chi possiede già la CIE può usarla per entrare in tutti i portali pubblici e privati convenzionati, semplicemente digitando il PIN o scansionando un QR code dallo smartphone. Non servono più lettori NFC esterni né credenziali multiple.
Il Ministero assicura che il passaggio sarà completamente automatico: chi aveva lo SPID potrà accedere con le stesse modalità, scegliendo la CIE come nuovo metodo di autenticazione.
Dal punto di vista pratico, l’esperienza è ancora più fluida. Grazie al sistema di livelli di sicurezza differenziati, è possibile entrare con password e OTP (One-Time Password) per i servizi base o utilizzare l’autenticazione biometrica per quelli più sensibili, come i portali fiscali o sanitari.
L’IT Wallet e la nuova vita dei documenti digitali
L’altro grande protagonista di questo autunno digitale è l’IT Wallet, già attivo da alcuni mesi su smartphone Android e iOS. Al suo interno è possibile conservare in modo sicuro CIE, patente di guida e tessera sanitaria, ma anche certificati anagrafici, tessere universitarie e documenti di viaggio.
Il wallet consente di mostrare i documenti direttamente dal telefono, anche in assenza di connessione, grazie a un sistema di verifica offline tramite QR dinamico.
Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale parla di “una svolta che avvicina l’Italia ai modelli già adottati nei Paesi del Nord Europa”. L’obiettivo è arrivare entro il 2026 a una identità digitale unica valida in tutta l’Unione Europea, in linea con il regolamento eIDAS 2.0.
Grazie al wallet, il cittadino potrà identificarsi, firmare documenti, richiedere certificati o pagare tributi direttamente da un’unica interfaccia. Tutto senza dover più ricordare decine di password o accedere a portali separati.
Più sicurezza, meno burocrazia
La CIE è considerata dagli esperti un salto in avanti anche sul piano della sicurezza informatica. I certificati digitali contenuti nel chip sono generati e gestiti dal Poligrafico dello Stato, con protocolli di crittografia a 2048 bit. L’autenticazione è sempre doppia: PIN e PUK proteggono l’identità, mentre i codici OTP validano ogni accesso.
In caso di smarrimento della carta o del PIN, l’app CieID consente di rigenerare in autonomia le credenziali, mantenendo la piena operatività. È inoltre possibile controllare in tempo reale tutti gli accessi effettuati, i dispositivi associati e le sessioni aperte, garantendo massima trasparenza.
La digitalizzazione totale dei documenti, spiega una nota del Ministero, non è solo una scelta tecnologica ma anche sociale: “La nuova CIE semplifica la vita dei cittadini, riduce la burocrazia e aumenta la fiducia tra persone e istituzioni”.
Il futuro dell’identità digitale in Italia
Da oggi, quindi, lo SPID non è più necessario. I portali pubblici e le piattaforme private convenzionate accetteranno esclusivamente l’accesso tramite Carta d’identità elettronica o IT Wallet. Chi possiede ancora lo SPID potrà utilizzarlo fino al termine della validità, ma non saranno più emesse nuove credenziali.
Il governo punta a completare la migrazione totale entro il primo trimestre del 2026, estendendo l’uso della CIE anche ai servizi bancari, assicurativi e sanitari privati.
Per molti cittadini il cambiamento sarà impercettibile, ma il risultato è epocale: un unico sistema digitale, gratuito, sicuro e riconosciuto in tutta Europa.
L’Italia, partita in ritardo sul fronte della digitalizzazione amministrativa, diventa ora uno dei Paesi più avanzati nell’adozione dell’identità digitale pubblica. Un traguardo che segna la fine della frammentazione tecnologica e l’inizio di una nuova fase: quella in cui la Carta d’identità elettronica non è più solo un documento, ma la chiave dell’intera vita digitale.