Cerchi un prestito? Attento: in Italia 900mila persone truffate in un solo anno

Prestiti personali

Truffe non solo online-sanzioniamministrative.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 11, 2025

Nel 2024 quasi 900mila italiani sono stati vittime di truffe legate ai prestiti personali. Il danno complessivo stimato supera i 630 milioni di euro.

Il tema dei prestiti personali rimane al centro delle abitudini finanziarie di milioni di famiglie italiane. Che si tratti di affrontare spese impreviste, di ristrutturare casa o di sostenere progetti importanti, sempre più cittadini ricorrono a soluzioni di credito. Ma accanto agli istituti legittimi, si moltiplicano le occasioni di frode.

Secondo una recente indagine condotta da mUp Research per Facile.it, nel corso del 2024 sono stati ben 894.000 gli italiani truffati o che hanno subìto un tentativo di truffa durante la ricerca di un prestito. Un fenomeno che ha assunto dimensioni impressionanti e che rischia di minare la fiducia nel sistema del credito al consumo.

Il danno medio per ciascuna vittima è stato calcolato in 740 euro, ma una quota significativa – circa il 15,4% – ha perso più di 900 euro. Sommando le perdite, la stima complessiva sfiora i 630 milioni di euro in un solo anno. Numeri che fanno riflettere sulla portata di un fenomeno in continua evoluzione e sempre più sofisticato.

COME AVVENGONO LE TRUFFE

Le tecniche adottate dai truffatori sono molteplici e spesso mescolano vecchi e nuovi strumenti. La statistica evidenzia che quasi la metà delle frodi, il 49%, avviene tramite finti call center che contattano direttamente i cittadini con offerte di prestiti vantaggiosi.

Seguono le false email (36%) e i siti web contraffatti (28%), costruiti per apparire come portali ufficiali di banche o società finanziarie. Non mancano però metodi più “tradizionali”: il 13% delle truffe si realizza tramite messaggi SMS o WhatsApp, mentre un sorprendente 10% dei casi avviene con il porta a porta, segno che certi metodi restano ancora efficaci per chi sa sfruttare la vulnerabilità delle persone.

Truffe online
Centinaia di migliaia truffati negli ultimi anni-sanzioniamminastrative.it

La gravità del fenomeno è aggravata da un dato allarmante: oltre un truffato su due non denuncia. Precisamente il 56,4% delle vittime sceglie di non rivolgersi alle autorità. Tra i motivi principali spiccano il senso di vergogna per essere caduti nella trappola (35,3%) e il timore di parlarne con amici o familiari (29,4%). Questo atteggiamento non solo rende difficile il contrasto alle frodi, ma lascia terreno fertile ai malintenzionati.

LE CONSEGUENZE ECONOMICHE E SOCIALI

La perdita media di 740 euro può sembrare contenuta, ma va rapportata alla realtà economica delle famiglie italiane. Per molti nuclei si tratta di una cifra che incide seriamente sul bilancio mensile. E quando il danno sale oltre i 900 euro, le ripercussioni diventano ancora più gravi.

A livello macroeconomico, la stima dei 630 milioni di euro sottratti in dodici mesi racconta un fenomeno che non è più marginale. Non parliamo di singoli episodi isolati, ma di una vera e propria industria del raggiro che sfrutta la ricerca di credito facile e immediato.

L’impatto è anche psicologico. Chi viene truffato tende a perdere fiducia negli strumenti finanziari, si chiude alla possibilità di richiedere prestiti anche quando sarebbero davvero necessari e sviluppa diffidenza verso istituti e mediatori. È un effetto collaterale che rischia di avere ricadute negative sulla capacità delle famiglie di accedere a strumenti utili e legittimi.

COME TUTELARSI DALLE TRUFFE

Di fronte a un fenomeno di queste dimensioni, la prevenzione diventa fondamentale. Gli esperti ricordano alcune regole essenziali per non cadere nella rete dei truffatori.

Il primo passo è rivolgersi solo a istituti e mediatori autorizzati. In Italia, gli operatori del settore devono essere iscritti agli elenchi dell’OAM (Organismo degli Agenti e dei Mediatori) e autorizzati dalla Banca d’Italia. Verificare la presenza in questi registri è un passaggio chiave per distinguere un interlocutore affidabile da un impostore.

Un campanello d’allarme inequivocabile è la richiesta di commissioni anticipate. Nessun istituto serio chiede soldi prima dell’erogazione del prestito. Se la presunta banca o società di credito sollecita pagamenti iniziali, si tratta quasi sempre di una frode.

Altre trappole comuni riguardano il furto di identità. Molti truffatori si accontentano di documenti superficiali – carta d’identità, codice fiscale, Iban – per avviare procedure fittizie. Un ente finanziario reale, invece, richiede sempre documenti specifici come buste paga, CUD o 730, indispensabili per valutare la posizione del richiedente. Se l’approvazione arriva in tempi troppo rapidi e senza controlli, è bene sospettare.

Fondamentale anche verificare la sicurezza dei siti web. Gli indirizzi devono iniziare con https://, devono riportare una Partita IVA valida, un indirizzo di Posta Elettronica Certificata e una sede fisica in Italia. L’assenza di uno di questi elementi è un chiaro segnale di inaffidabilità.

Un ultimo consiglio riguarda la lettura del Modulo Secci, documento obbligatorio per ogni banca o società di credito, che riassume in modo trasparente le condizioni del prestito: tassi, spese e durata. Firmare senza averlo esaminato attentamente espone al rischio di ritrovarsi con costi inattesi e condizioni più gravose.

UN FENOMENO IN CRESCITA

Il quadro tracciato dall’indagine conferma che le truffe legate ai prestiti non sono un episodio passeggero ma una piaga in espansione. La combinazione di strumenti digitali sempre più sofisticati e della scarsa propensione a denunciare alimenta un circolo vizioso difficile da spezzare.

La risposta passa da due elementi chiave: da un lato la formazione dei cittadini, che devono imparare a riconoscere i segnali di rischio, dall’altro la collaborazione con le autorità, per facilitare le indagini e colpire le reti criminali.

Se il 2024 ha visto quasi 900mila vittime, la prospettiva per il futuro è di un fenomeno destinato a crescere, a meno di un impegno deciso per tutelare chi cerca un prestito legittimo e finisce invece nelle mani dei truffatori.