CU 2025, cambia tutto: ecco le nuove scadenze per autonomi e redditi esclusi

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Luca Antonelli

Ottobre 12, 2025

La Certificazione Unica relativa all’anno fiscale 2025 prevede una gestione delle scadenze diversa a seconda della tipologia di reddito.

Per i lavoratori autonomi e per i soggetti i cui compensi non rientrano nella dichiarazione precompilata, la trasmissione potrà avvenire entro il 31 ottobre 2025. Una novità importante riguarda però gli autonomi compresi nella precompilata, che dovranno adeguarsi a una data più ravvicinata. Dal 2026 il calendario subirà un’ulteriore revisione, con lo spostamento dei termini al 30 aprile per una parte dei contribuenti.

Scadenze CU 2025 per autonomi e redditi esclusi

Il 2025 rappresenta un anno di svolta per la gestione delle Certificazioni Uniche. Per i redditi da lavoro dipendente e pensione resta confermata la scadenza ordinaria del 17 marzo, utile per garantire la disponibilità delle informazioni nella dichiarazione precompilata. Diverso il discorso per chi svolge attività di lavoro autonomo.

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Il nuovo schema di date evidenzia l’obiettivo di rafforzare il sistema della precompilata. – www.sanzioniamministrative.it

Gli autonomi che rientrano nel perimetro della precompilata dovranno rispettare la data del 31 marzo 2025. Si tratta di un anticipo rispetto al passato, pensato per rendere più rapida l’elaborazione delle informazioni e ridurre i ritardi nel flusso dei dati fiscali. Fino al 2024, infatti, era possibile gestire queste certificazioni insieme al modello 770, con margini più ampi.

Chi percepisce redditi esclusi o esenti dalla precompilata manterrà invece il termine del 31 ottobre 2025. In questa categoria rientrano i casi che, per natura o specificità, non possono essere integrati nel sistema automatico della dichiarazione. Questo doppio binario crea di fatto una distinzione netta: da un lato chi è pienamente incluso nella gestione elettronica, dall’altro chi rimane in una posizione residuale con un termine più ampio.

Il nuovo schema di date evidenzia l’obiettivo di rafforzare il sistema della precompilata, senza però trascurare le situazioni particolari che richiedono un margine diverso. Gli operatori fiscali e i sostituti d’imposta devono quindi prestare particolare attenzione alla categoria di reddito che stanno certificando, per evitare errori che potrebbero comportare sanzioni o ritardi nell’elaborazione delle dichiarazioni.

Novità dal 2026 e impatto sul calendario fiscale

Le modifiche non si limitano al 2025. Dal periodo d’imposta 2026, infatti, entra in vigore un nuovo calendario che prevede l’anticipo di alcune scadenze. Per i lavoratori autonomi e per chi percepisce compensi legati a provvigioni, commissioni e mediazioni, la data di trasmissione sarà fissata al 30 aprile 2026. Questo cambiamento sostituirà il termine di marzo e avrà un impatto diretto sull’organizzazione dei sostituti d’imposta.

Resta invece invariata la scadenza del 31 ottobre per le CU che riguardano redditi esclusi dalla precompilata. La scelta di mantenere questo margine più lungo conferma la necessità di trattare separatamente quei flussi di dati che non possono essere gestiti in maniera automatizzata.

Un ulteriore effetto della revisione riguarda la disponibilità della dichiarazione precompilata per le partite IVA. Con il nuovo calendario, il modello non sarà più reso disponibile ad aprile, ma a partire dal 20 maggio 2027. Questo slittamento consente agli uffici fiscali di avere il tempo necessario per elaborare i dati trasmessi entro il nuovo termine.

Il quadro che emerge è quello di un sistema più segmentato, con scadenze distinte a seconda del reddito certificato. Per i professionisti del settore fiscale, i consulenti e le aziende, questo significa dover adattare i propri strumenti e procedure interne a un’agenda più complessa. L’obiettivo rimane quello di rendere più affidabile e completa la dichiarazione precompilata, riducendo gli spazi di incertezza e i margini di errore.