Roma, 13 ottobre 2025 – La prossima legge finanziaria, attesa per la fine dell’anno, si prepara a confermare un’importante misura per il settore edilizio: la proroga del Bonus Casa al 50% per le ristrutturazioni della prima abitazione nel 2026. Questa decisione rappresenta un’inversione rispetto alle previsioni iniziali della finanziaria 2024, che avevano stabilito un taglio dell’agevolazione fino al 36% per l’anno prossimo.
L’indicazione arriva da fonti vicine al Ministero dell’Economia e al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con il viceministro Vannia Gava che ha chiarito come vi sia stato un impegno per mantenere la detrazione fiscale al 50% anche nel 2026, sottolineando la volontà di sostenere il settore delle ristrutturazioni edilizie.
Conferma del Bonus Casa 50% per la prima abitazione e situazione per le seconde case
Il testo definitivo della legge finanziaria svelerà ufficialmente questa scelta, che di fatto mantiene stabile la situazione vigente nel 2025. Per le seconde case, infatti, sarà confermata l’aliquota di detrazione fiscale al 36% per il 2026, mentre la precedente normativa prevedeva una riduzione fino al 30%. Lo slittamento del taglio fiscale è quindi rinviato al 2027, anche se permane una certa incertezza sulla sua effettiva applicazione futura.
Questa scelta non è frutto di un intervento contingente, ma si basa su un quadro di dati economici che evidenziano un rallentamento significativo del comparto edilizio. La diminuzione delle detrazioni prevista per il 2025 aveva già causato un calo del 35% nei bonifici “parlanti” necessari per accedere al Bonus Casa, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate. Tale frenata ha messo in luce le difficoltà che affronta il settore, aggravate anche dal crescente ricorso ai lavori in nero, fenomeno che si intensifica all’aumentare della riduzione dei benefici fiscali.
I bonus edilizi in bilico nel 2026: Superbonus, Bonus mobili, Ecobonus e Bonus barriere architettoniche
Oltre al Bonus Casa, anche altre agevolazioni fiscali legate all’edilizia appaiono in bilico per il prossimo anno. È ormai certo che non vi sarà alcuna ripresa del Superbonus, la cui validità residua si concluderà al 31 dicembre 2025, limitata esclusivamente ai lavori condominiali iniziati entro ottobre 2024.
Rimane invece incerta la sorte del Bonus mobili, che prevede una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, con un tetto di spesa di 5.000 euro. La sua scadenza è fissata al 31 dicembre 2025 e l’assenza di una proroga nella prossima finanziaria comporterebbe la sua cancellazione.
L’Ecobonus, dedicato agli interventi per migliorare l’efficienza energetica degli immobili, dovrebbe vedere una proroga della doppia aliquota di recupero fiscale in vigore nel 2025: il 50% per la prima casa e il 36% per la seconda casa. Questa misura, parallela al Bonus Casa, mira a sostenere la transizione ecologica nel settore edilizio.
Infine, è probabile che termini la stagione degli incentivi più generosi per il Bonus barriere architettoniche, attualmente fissato al 75% di detrazione per l’installazione di montascale, rampe e ascensori, in scadenza il 31 dicembre 2025. L’ipotesi prevalente è che questi interventi confluiranno nel Bonus Casa, con una detrazione unificata al 50% e senza differenziazione fra prima e seconda abitazione.
Il ruolo del viceministro Vannia Gava nella definizione delle politiche ambientali ed energetiche
A guidare il dicastero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel governo Meloni è il viceministro Vannia Gava, figura di rilievo con una lunga esperienza politica. Originaria di Sacile (PN), Gava è entrata in politica con la Lega Nord nel 1994 e ha ricoperto diversi incarichi istituzionali, tra cui assessore all’ambiente e vicesindaco di Sacile. Deputata dal 2018, ha ricoperto ruoli di sottosegretaria nei governi Conte I e Draghi, prima di assumere l’attuale posizione nel novembre 2022.
Il suo impegno nel mantenere le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni è coerente con la sua esperienza nella gestione delle politiche ambientali e di transizione energetica, essenziali per il rilancio del comparto edilizio in chiave sostenibile.
Aspetti tecnici e obblighi per accedere alle detrazioni fiscali
Per beneficiare del Bonus Casa e degli altri incentivi fiscali, è fondamentale rispettare gli adempimenti previsti, tra cui la comunicazione telematica all’ENEA degli interventi che prevedono risparmio energetico o uso di fonti rinnovabili. Questo obbligo riguarda tutti i lavori iniziati dal 2018 in poi e consente di monitorare l’efficacia delle agevolazioni in termini di efficienza energetica.
Il tetto massimo di spesa per il Bonus Casa è fissato a 96.000 euro, con un recupero fiscale dilazionato in dieci anni. La corretta documentazione e il rispetto di tutte le normative sono essenziali non solo per ottenere le detrazioni ma anche per contrastare il lavoro nero, fenomeno che si accentua in presenza di riduzioni degli incentivi.
L’attesa conferma del bonus al 50% nel 2026 rappresenta quindi un segnale di sostegno concreto a famiglie e imprese, in un quadro normativo che cerca di bilanciare esigenze di contenimento della spesa pubblica con la necessità di rilanciare un settore cruciale per l’economia e per la transizione ecologica.