Il ministro Giorgetti conferma la detrazione al 50 per cento per i lavori sulla prima casa nel 2026, mentre sulle seconde abitazioni resta l’ipotesi del taglio al 30 per cento.
Nel corso dell’audizione sul Documento programmatico di finanza pubblica, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che il bonus casa al 50 per cento verrà confermato anche per il 2026, ma solo per gli interventi effettuati sulla prima abitazione. La decisione, attesa da settimane, rappresenta una delle misure più discusse della nuova Legge di Bilancio, poiché riguarda milioni di contribuenti che avevano programmato ristrutturazioni o lavori di efficientamento energetico. Per gli altri immobili, compresi quelli adibiti a seconda casa, la percentuale di detrazione scenderà al 30 per cento, confermando un ridimensionamento già tracciato dalla Manovra dell’anno in corso.
Cosa cambia per i contribuenti nel 2026
Il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus restano al centro della politica fiscale sugli immobili. Per tutto il 2025 la detrazione è fissata al 36 per cento, con la possibilità di arrivare al 50 per cento sulla prima casa. Dal 1° gennaio 2026, salvo modifiche, la detrazione scenderà al 36 per cento per i lavori sulle abitazioni principali e al 30 per cento sulle seconde case.

La scelta del governo, chiarita dalle parole di Giorgetti, è quella di prorogare in modo selettivo il beneficio massimo, concentrandolo sulle famiglie che intervengono sulla propria abitazione principale. L’obiettivo è duplice: garantire una misura di sostegno reale per i cittadini e, al tempo stesso, contenere l’impatto della spesa fiscale. Nei prossimi mesi il Ministero dell’Economia dovrà definire i criteri operativi e chiarire se la detrazione sarà usufruibile in cinque rate annuali, come ipotizzato in alcune bozze, o resterà distribuita in dieci anni. Per i proprietari di seconde abitazioni si prospetta invece un quadro meno favorevole, con un incentivo ridotto che potrebbe frenare nuovi investimenti.
Gli effetti sul mercato e le reazioni al provvedimento
La conferma del bonus al 50 per cento per la prima casa rappresenta un segnale importante per il settore edilizio, che negli ultimi anni ha vissuto un andamento altalenante legato alle continue modifiche normative. Le associazioni di categoria sottolineano come la stabilità degli incentivi sia essenziale per programmare gli interventi e sostenere la filiera delle costruzioni. Le prime reazioni dei consumatori, raccolte dalle principali associazioni, mostrano soddisfazione per la proroga ma anche preoccupazione per il taglio sulle seconde case, considerate da molti come patrimonio familiare o fonte di reddito attraverso gli affitti. Gli analisti ricordano che già la Legge di Bilancio 2025 aveva ridotto l’impatto dei bonus, abbassando la percentuale e limitando il beneficio massimo. Il provvedimento del 2026 rischia quindi di accentuare una frattura: da un lato chi potrà ancora godere di una detrazione significativa per migliorare la propria abitazione principale, dall’altro chi si troverà con un incentivo ridotto e meno conveniente. Sullo sfondo resta il dibattito politico, con alcuni partiti che chiedono un intervento più ampio per non penalizzare interi segmenti del mercato immobiliare, già in difficoltà dopo la fine del Superbonus.