Bonus auto 2025: ecco l’unica cosa che devi sapere. Come funziona davvero l’incentivo e perché devi essere pronto prima del 15 ottobre

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Luca Antonelli

Ottobre 14, 2025

Dal 15 ottobre parte il nuovo bonus per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi. Il Codacons avverte: troppi limiti per famiglie e imprese, e fondi che rischiano di finire in poche ore.

Il bonus auto elettriche 2025 è finalmente operativo. A partire dal 15 ottobre, cittadini e imprese potranno presentare domanda per ottenere il contributo destinato all’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, secondo le regole fissate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’incentivo si inserisce nel nuovo piano per la mobilità sostenibile, che punta a rinnovare il parco auto circolante e ridurre le emissioni di CO₂.
Le richieste potranno essere presentate attraverso la piattaforma ufficiale del governo, ma le risorse disponibili restano limitate: secondo le prime stime, gli importi potrebbero esaurirsi nel giro di poche ore. Il Codacons ha espresso preoccupazione per i criteri di accesso, considerati troppo rigidi e poco adatti alle esigenze reali delle famiglie italiane.

Come funziona il nuovo bonus e quali auto sono incluse

Il contributo statale riguarda i veicoli a basse emissioni e si articola in tre fasce, determinate in base ai grammi di CO₂ emessi per chilometro. La categoria più agevolata è quella dei veicoli 100% elettrici, con un bonus che può arrivare fino a 13.750 euro in caso di rottamazione di un’auto vecchia di almeno dieci anni e appartenente a una famiglia con ISEE inferiore ai 30.000 euro.
Chi acquista una ibrida plug-in può invece ricevere un contributo massimo di 8.000 euro, sempre legato alla rottamazione. Sono previsti incentivi anche per le auto a benzina o diesel Euro 6, purché con emissioni contenute entro il limite stabilito dal decreto.

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Il Codacons, attraverso una nota ufficiale, ha segnalato diversi punti critici. – www.sanzioniamministrative.it

Per ottenere il bonus, l’acquisto dovrà essere effettuato presso un concessionario aderente, che inserirà la domanda sulla piattaforma online gestita da Invitalia. Ogni pratica verrà validata in ordine cronologico, fino all’esaurimento dei fondi. Il governo ha stanziato circa 950 milioni di euro, ma la suddivisione tra categorie e fasce ISEE rende l’accesso selettivo.

L’obiettivo dichiarato è favorire la transizione energetica e sostenere il mercato dell’auto elettrica, ancora poco competitivo in termini di prezzo. I dati del 2024 mostrano che le vetture elettriche rappresentano appena il 4% delle immatricolazioni, contro una media europea del 14%. Il nuovo incentivo punta a colmare parte di questo divario, ma le condizioni restrittive rischiano di limitarne l’impatto.

Le critiche del Codacons e le difficoltà per i cittadini

Il Codacons, attraverso una nota ufficiale, ha segnalato diversi punti critici. Secondo l’associazione, le famiglie a basso reddito difficilmente potranno accedere al bonus perché le auto elettriche restano costose anche dopo lo sconto. Molti modelli compatibili con l’incentivo hanno prezzi che superano i 30.000 euro, cifra non alla portata della maggioranza degli italiani.

Altra questione riguarda la disponibilità dei veicoli: diversi concessionari denunciano tempi di consegna lunghi e carenze di scorte, che potrebbero impedire di completare l’acquisto entro la fine dell’anno. Anche le imprese che avevano pianificato l’aggiornamento del parco mezzi si trovano in difficoltà, strette tra le scadenze burocratiche e l’incertezza delle forniture.

Sul piano tecnico, gli esperti sottolineano che il bonus privilegia chi rottama un vecchio veicolo, penalizzando chi non ne possiede uno. È una condizione pensata per favorire il ricambio, ma di fatto esclude giovani e nuovi automobilisti. Inoltre, l’obbligo di mantenere la vettura per almeno 12 mesi vincola chi acquista, impedendo la rivendita in tempi brevi.

Il dibattito politico resta acceso. Alcuni parlamentari hanno chiesto una revisione del decreto per ampliare la platea dei beneficiari e rendere più accessibili le procedure di richiesta. Intanto, le case automobilistiche osservano con attenzione: per loro, il bonus rappresenta una spinta alle vendite, ma anche un banco di prova per misurare la reale propensione degli italiani verso l’elettrico.

In un Paese dove l’età media delle auto supera i 12 anni, la sfida è doppia: rinnovare il parco circolante e convincere i cittadini che la mobilità del futuro sarà elettrica, anche se oggi resta un lusso per pochi.

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