Roma, 15 ottobre 2025 – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Philip Morris Italia per presunte pratiche commerciali scorrette. L’indagine si concentra sull’uso di espressioni quali “senza fumo”, “un futuro senza fumo” e “prodotti senza fumo” nella promozione dei prodotti dell’azienda, ritenute potenzialmente fuorvianti per i consumatori.
Le motivazioni dell’istruttoria Antitrust
Secondo l’Antitrust, le espressioni usate potrebbero risultare poco chiare e omissive, poiché riferite a prodotti che, pur non prevedendo combustione, non sono privi di effetti nocivi per la salute. L’Autorità sottolinea che questi prodotti non sono meno dannosi di altri derivati del tabacco e possono creare dipendenza. La preoccupazione riguarda l’eventuale ingannevolezza della comunicazione commerciale, che potrebbe indurre i consumatori a sottovalutare i rischi associati.
Ispezioni nelle sedi di Philip Morris
Nella giornata di ieri, i funzionari dell’Antitrust, supportati dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno effettuato ispezioni presso le sedi di Philip Morris Italia e della società Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna. Queste verifiche fanno parte delle attività istruttorie volte a raccogliere elementi utili per valutare la correttezza delle pratiche promozionali adottate dall’azienda.
Philip Morris International è una multinazionale leader nel settore del tabacco, con un fatturato globale di circa 84,5 miliardi di dollari nel 2023. Nonostante l’azienda stia investendo in progetti di innovazione e sostenibilità, come il cosiddetto “futuro senza fumo”, l’Antitrust italiana mantiene alta l’attenzione sulla trasparenza e la tutela del consumatore nell’ambito della comunicazione commerciale.