Anche la sostituzione o messa a norma dell’impianto elettrico rientra nel bonus ristrutturazioni del 2025.
Il bonus impianto elettrico 2025 consente ai proprietari di immobili di ottenere una detrazione IRPEF fino al 50% delle spese sostenute per la sostituzione o la messa a norma dell’impianto. La misura rientra nel più ampio bonus ristrutturazioni, prorogato fino al 2026 dalla Legge di Bilancio, e rappresenta una delle agevolazioni più utilizzate per migliorare la sicurezza degli edifici italiani.
Requisiti e lavori ammessi nel bonus impianto elettrico
Il bonus riguarda tutti gli interventi di sostituzione, rifacimento o adeguamento degli impianti elettrici esistenti, sia nelle abitazioni principali sia negli immobili secondari. Rientrano nel beneficio i lavori di integrazione o manutenzione straordinaria volti a garantire la conformità alle norme di sicurezza vigenti.
Possono beneficiare della detrazione anche i proprietari che acquistano case con impianti datati o non certificati. In Italia gran parte del patrimonio edilizio risale agli anni ’50 e ’60, periodo in cui non erano ancora in vigore le attuali norme di sicurezza. Con la possibilità di comprare immobili privi di dichiarazione di conformità, introdotta nel 2008, molte abitazioni risultano oggi prive di certificazioni aggiornate.

L’Agenzia delle Entrate conferma che le spese ammissibili comprendono sia la sostituzione completa dell’impianto sia gli interventi parziali volti a garantire la sicurezza, come l’installazione di salvavita, quadri elettrici o sistemi di protezione contro le sovratensioni.
La detrazione si calcola sul totale della spesa documentata e viene rimborsata in dieci rate annuali di pari importo tramite dichiarazione dei redditi. Il limite massimo resta fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, con aliquota pari al 50% fino al 31 dicembre 2026, salvo modifiche legislative.
Norme tecniche e modalità per accedere alla detrazione
Per ottenere il beneficio fiscale, l’impianto deve rispettare gli standard di sicurezza previsti dalla legge 186/68 e dal Decreto Ministeriale n. 37/2008, che regolano la progettazione, l’esecuzione e la certificazione degli impianti tecnici.
L’impresa incaricata dei lavori è tenuta a rilasciare la Dichiarazione di Conformità secondo la norma CEI 64-8, che certifica l’idoneità dell’impianto elettrico a bassa tensione. Senza tale documento, la detrazione non è riconosciuta.
Il pagamento delle spese deve avvenire tramite bonifico parlante, riportando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA dell’impresa esecutrice. Tutta la documentazione — fatture, dichiarazione di conformità e ricevute dei bonifici — deve essere conservata per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
I contribuenti possono inoltre scegliere l’alternativa dello sconto in fattura o della cessione del credito, se ancora prevista dai provvedimenti attuativi. Tuttavia, queste opzioni potrebbero subire limitazioni in base alle nuove regole introdotte dal Governo per il contenimento della spesa pubblica.
Resta centrale l’obiettivo della misura: incentivare la messa in sicurezza del patrimonio edilizio nazionale e ridurre i rischi legati a impianti obsoleti. Oltre al vantaggio economico, la norma mira a migliorare la qualità della vita domestica, riducendo il numero di incidenti causati da cortocircuiti o malfunzionamenti.