Cina, prezzi al consumo in calo dello 0,3%: rischi di deflazione persistente su economia

Xi Jinping, presidente della Cina

Xi Jinping, presidente della Cina | Sanzioniamministrative

Redazione

Ottobre 15, 2025

Pechino, 15 ottobre 2025 – L’economia della Cina prosegue il suo complicato percorso segnato da una crescente deflazione, con un calo dei prezzi al consumo dello 0,3% su base annua registrato a settembre. Questo dato segue il -0,4% di agosto e risulta peggiore rispetto alle previsioni che indicavano un calo dello 0,1%. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1%, la metà rispetto all’atteso 0,2%, segnalando una ripresa molto contenuta.

Cina, deflazione persistente e prezzi alla produzione in calo

I dati pubblicati dall’Ufficio Nazionale di Statistica cinese confermano come i prezzi alla produzione siano negativi per il terzo anno consecutivo, con un calo del 2,3% a settembre, seppur in leggero miglioramento rispetto al -2,9% di agosto. Questo fenomeno riflette le difficoltà strutturali che la Cina sta affrontando, legate soprattutto a una guerra commerciale con gli Stati Uniti, una domanda interna debole e una crisi profonda nel settore immobiliare.

La stretta sul mercato immobiliare, iniziata nel 2020 per contenere l’eccessivo indebitamento, ha contribuito a un vero e proprio crollo del settore, alimentando preoccupazioni tra gli economisti che temono un rischio di deflazione prolungata simile a quella vissuta dal Giappone negli anni ’90, che ha condotto a un lungo periodo di stagnazione economica.

Le misure del governo e le attese per il futuro

Per contrastare queste difficoltà, il governo centrale ha avviato una campagna definita “anti-involuzione”, volta a frenare la concorrenza eccessiva e disordinata sui prezzi in diversi settori, tra cui automobilistico, pannelli solari, consegna di generi alimentari e logistica. Tuttavia, alcuni esperti ritengono che queste iniziative siano temporanee e che la Cina dovrà inevitabilmente incentivare la domanda interna attraverso stimoli mirati e riforme strutturali per garantire una crescita sostenibile.

In questo contesto, il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente invitato Pechino ad aumentare la spesa per gli ammortizzatori sociali e a risanare il settore immobiliare, riducendo al contempo il sostegno alle politiche industriali. I mercati internazionali guardano ora con attenzione al quarto Plenum del Partito Comunista, in programma dal 20 al 23 ottobre, che valuterà le politiche di sostegno ai consumatori nei prossimi piani quinquennali a partire dal 2026.

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