L’INPS chiarisce le scadenze per i beneficiari del rinnovo dell’ADI: obbligo di presentarsi ai servizi sociali per confermare o aggiornare il percorso di inclusione.
Il rinnovo dell’assegno di inclusione (ADI) introduce una nuova fase di obblighi e scadenze per le famiglie beneficiarie. Dopo i primi 18 mesi di fruizione, i nuclei che ottengono la proroga per un ulteriore anno devono presentarsi ai servizi sociali entro 120 giorni dalla firma del nuovo Patto di attivazione digitale (PAD) o, se la composizione familiare non è cambiata, dalla data di presentazione della domanda di rinnovo.
Le nuove regole dopo il rinnovo dell’assegno
La procedura di rinnovo non si limita alla semplice proroga del contributo economico. Anche nel secondo anno, i beneficiari devono partecipare a un incontro obbligatorio con i servizi sociali per verificare l’andamento del percorso di inclusione. L’obiettivo è confermare o aggiornare gli impegni presi nella prima fase, garantendo continuità alle attività formative o lavorative già avviate.

L’INPS, con il messaggio n. 3048 del 14 ottobre 2025, ha precisato che il termine dei 120 giorni è valido per tutti i nuclei, anche per quelli che non hanno subito variazioni familiari. Solo le famiglie che presentano modifiche nella composizione dovranno sottoscrivere un nuovo PAD, mentre le altre potranno mantenere quello già in corso. In ogni caso resta l’obbligo di incontro con i servizi sociali. L’appuntamento serve a verificare l’effettiva partecipazione alle attività previste dal progetto personalizzato e a definire eventuali nuovi obiettivi di inclusione sociale o lavorativa. Chi non rispetta l’obbligo rischia la sospensione del beneficio, poiché la frequenza agli incontri rappresenta uno dei requisiti fondamentali per la continuità della misura.
Nel 2025, per favorire la transizione tra il primo e il secondo periodo di fruizione, è stato previsto un contributo straordinario fino a 500 euro erogato insieme alla prima mensilità del nuovo ciclo, in modo da compensare il mese di sospensione dei pagamenti.
Tempi e obblighi per gli incontri successivi
Dopo il primo incontro, il calendario delle attività proseguirà con verifiche periodiche ogni 90 giorni, come stabilito dal regolamento attuativo dell’ADI. Gli operatori potranno convocare i beneficiari o, in alternativa, i nuclei potranno presentarsi spontaneamente. Le visite successive servono a valutare i progressi raggiunti e a ridefinire gli impegni nei Patti di inclusione sociale e lavorativa, documenti che tracciano le azioni necessarie per favorire l’autonomia economica delle famiglie.
I servizi sociali svolgono un ruolo centrale nel monitoraggio, poiché raccolgono informazioni aggiornate su redditi, formazione e disponibilità al lavoro dei beneficiari. In caso di mancata partecipazione ingiustificata, l’INPS potrà sospendere o revocare il sussidio, in base alla gravità dell’inadempienza.
L’obiettivo è mantenere un sistema equilibrato tra assistenza economica e inclusione attiva, evitando che il contributo si trasformi in una forma di sostegno passivo. Il rinnovo dell’assegno diventa così un’occasione per rivalutare i percorsi familiari e rafforzare le misure di reinserimento lavorativo.
Le amministrazioni locali, tramite i propri sportelli sociali, stanno predisponendo calendari dedicati per accogliere le famiglie nei tempi previsti. Gli appuntamenti dovranno essere registrati digitalmente, così da permettere all’INPS di monitorare il rispetto delle scadenze.
Con questa circolare, l’Istituto punta a uniformare le procedure in tutto il territorio nazionale, riducendo le differenze operative tra comuni e regioni. Le famiglie che hanno già ricevuto l’avviso possono verificare la data del primo incontro tramite il portale INPS o presso il proprio ente territoriale di riferimento.