Arriva il sorpassometro SV3: controlli più severi sui sorpassi vietati e multe fino a 1.300 euro

La segnalazione della presenza di un autovelox

La segnalazione della presenza di un autovelox | Shutterstock @MikeDotta - Sanzioniamministrative.it

Alanews

Ottobre 16, 2025

Dal 4 agosto 2025 la sicurezza stradale italiana ha compiuto un passo decisivo con l’introduzione del sorpassometro SV3, un sistema intelligente progettato per individuare e sanzionare i sorpassi vietati. Il primo esemplare è stato installato lungo la SS18 ad Acquappesa, uno dei tratti più insidiosi della rete viaria nazionale. L’obiettivo è ridurre gli incidenti provocati da manovre imprudenti in curve cieche, dossi o zone a scarsa visibilità, dove il rischio di collisioni frontali è particolarmente elevato.

Come funziona il nuovo sorpassometro

Il sorpassometro SV3 rappresenta una delle soluzioni più avanzate attualmente impiegate nel campo del controllo stradale. Il sistema combina sensori integrati nell’asfalto e telecamere ad alta definizione capaci di lavorare in sinergia per identificare i veicoli che effettuano sorpassi non consentiti. Quando viene rilevata un’infrazione, il dispositivo registra un filmato di 15 secondi che documenta l’intera manovra, inviandolo automaticamente alle autorità per la successiva verifica.

Questo approccio mira a eliminare ogni margine d’errore umano, fornendo prove video oggettive che rendono la contestazione più chiara e immediata. Tuttavia, l’installazione del sorpassometro non è libera: ogni impianto deve essere autorizzato dal Prefetto e collocato esclusivamente nei tratti classificati come ad alto rischio. La normativa prevede inoltre una cartellonistica dedicata, così da informare gli automobilisti della presenza del sistema e garantire la massima trasparenza.

Le sanzioni previste

Il nuovo sistema non ammette leggerezze. Chi viene colto a sorpassare in modo vietato rischia sanzioni variabili in base al tipo di strada e alla gravità della manovra. Nei centri abitati, le multe oscillano tra 42 e 173 euro, con una penalizzazione di due punti sulla patente. Sulle strade extraurbane la cifra può salire fino a 345 euro e tre punti in meno.

I casi più gravi, come il sorpasso in curva o in prossimità di un dosso, sono puniti con fino a 666 euro di multa, la decadenza di 10 punti e la sospensione della patente da uno a tre mesi. Per le infrazioni più pericolose, come la guida contromano, il sistema può segnalare sanzioni che superano i 1.300 euro, a conferma della severità con cui si intende contrastare le condotte più rischiose.

Diritti di ricorso e trasparenza

Nonostante la rigidità del sistema sanzionatorio, restano in vigore ampie tutele per gli automobilisti. Chi ritiene di essere stato multato ingiustamente può presentare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica o, in alternativa, al Prefetto entro 60 giorni. Gli automobilisti hanno inoltre il diritto di consultare i decreti prefettizi che autorizzano l’uso dei dispositivi nelle varie aree del Paese, per verificare la legittimità di ogni installazione.

Le polemiche sul sorpassometro

Gli esperti di sicurezza stradale accolgono con favore l’arrivo del sorpassometro SV3, convinti che l’uso di strumenti intelligenti possa contribuire a ridurre gli incidenti gravi legati ai sorpassi azzardati. Tuttavia, le associazioni dei consumatori e i sindacati degli automobilisti hanno sollevato dubbi sull’accuratezza dei rilevamenti, sulla gestione dei dati video e sull’eventuale presenza di falsi positivi.

Per questo motivo, si chiede che vengano definiti protocolli chiari che regolino l’accesso alle registrazioni in caso di contestazione e che garantiscano un uso proporzionato e trasparente delle tecnologie di sorveglianza.

Un test per il futuro della mobilità

L’esperimento avviato sulla SS18 di Acquappesa è destinato a diventare un banco di prova per tutto il Paese. Da un lato, dovrà dimostrare la capacità del sorpassometro di migliorare la sicurezza stradale; dall’altro, sarà fondamentale verificare che l’uso di questi strumenti non comprometta i diritti degli automobilisti. Solo dopo una valutazione accurata dei risultati, le autorità decideranno se estendere il sistema ad altri tratti della rete nazionale, cercando un equilibrio tra innovazione tecnologica e garanzie procedurali.

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