Allarme truffa Bancomat: scontrini usati per svuotare i conti, cresce l’allerta

truffa Bancomat

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Redazione

Ottobre 17, 2025

Roma, 17 ottobre 2025 – La sicurezza degli utenti ai Bancomat è nuovamente sotto i riflettori dopo l’allarme lanciato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni riguardo al rischio crescente legato agli scontrini abbandonati agli sportelli automatici. Questi semplici fogli, spesso trascurati, possono infatti trasformarsi in strumenti pericolosi nelle mani dei truffatori, capaci di svuotare conti correnti con metodi sempre più sofisticati.

La nuova truffa Bancomat

Lasciare uno scontrino dopo un prelievo o un pagamento può esporre a rischi concreti. Gli scontrini contengono dettagli importanti come il numero parziale della carta, il saldo residuo e il codice identificativo del terminale, informazioni sufficienti per avviare una serie di truffe. I malviventi recuperano questi documenti e utilizzano due principali strategie: da un lato, abbinano i dati degli scontrini ad altre informazioni personali per ottenere accesso ai conti; dall’altro, mettono in atto operazioni di social engineering, fingendosi operatori bancari per estorcere dati sensibili direttamente alle vittime.

A questo si aggiunge la diffusione di campagne di phishing sempre più mirate, in cui messaggi e-mail o sms contraffatti, che riportano nomi di banche e cifre esatte presenti sul conto, inducono gli utenti a fornire dati riservati. In alcuni casi, i dati ottenuti vengono rivenduti sul dark web o usati per clonazioni di carte e furti d’identità, con conseguenze economiche e legali molto gravi.

Pos mobile e nuove forme di truffa contactless

Un fenomeno emergente riguarda il cosiddetto «borseggio 2.0»: ladri che utilizzano Pos mobili per sottrarre denaro da carte di credito o smartphone grazie ai pagamenti contactless. Nonostante sui social circolino video virali e leggende metropolitane, casi recenti come l’arresto di una donna a Sorrento dimostrano che queste truffe possono essere reali, seppure con modalità più complesse di quanto si pensi.

I pagamenti contactless si basano sulla tecnologia NFC (Near Field Communication) e, per gli smartphone, richiedono sempre un’autenticazione tramite PIN o biometria, rendendo quasi impossibile il furto senza consenso. Per le carte di credito, invece, i pagamenti sotto i 50 euro non necessitano di PIN, il che può favorire piccoli prelievi fraudolenti attraverso dispositivi Pos illegali, associati a conti riconducibili al truffatore.

Tuttavia, ogni transazione genera un segnale acustico e una notifica via sms, strumenti che consentono alle vittime di accorgersi tempestivamente di eventuali movimenti sospetti.

Le raccomandazioni della Polizia Postale e delle Comunicazioni

La Polizia Postale, guidata dal direttore Ivano Gabrielli, continua a ribadire l’importanza di non sottovalutare nessun segnale di frode e di adottare misure preventive. Il primo consiglio è di non lasciare mai lo scontrino al Bancomat: è preferibile distruggerlo o custodirlo in un luogo sicuro.

In caso di sospetto furto o truffa, è fondamentale bloccare immediatamente la carta tramite i canali ufficiali della banca e rivolgersi direttamente agli sportelli o ai numeri di assistenza ufficiali, evitando di cliccare su link sospetti ricevuti via messaggio.

È importante anche diffidare da richieste di dati personali o conferme telefoniche non sollecitate, spesso usate nella tecnica del social engineering. Infine, il monitoraggio costante dei movimenti bancari e l’adozione di sistemi di sicurezza aggiornati, come app di notifiche per ogni transazione, rappresentano strumenti indispensabili per tutelarsi.

La Polizia Postale, oltre a operare nell’ambito della prevenzione e repressione di questi reati, promuove campagne di sensibilizzazione e collabora con istituti finanziari per implementare standard di sicurezza sempre più elevati, in un contesto dove la tecnologia evolve rapidamente e i rischi si fanno più complessi.

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