Bonus auto elettriche 2025, via alle domande dal 22 ottobre: chi può richiederlo e come funziona

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Luca Antonelli

Ottobre 17, 2025

Dal 22 ottobre 2025 apre lo sportello online per ottenere il bonus auto elettriche previsto dal Pnrr: ecco chi può fare domanda, quali sono i requisiti e a quanto ammonta il contributo.

A partire da mercoledì 22 ottobre 2025 alle ore 12, si apre ufficialmente la finestra online per presentare la domanda del bonus auto elettriche, il contributo dedicato a cittadini e microimprese che intendono sostituire il proprio veicolo inquinante con un mezzo elettrico di nuova generazione. L’annuncio arriva direttamente dal Ministero dell’Ambiente, che ha confermato la nuova data di apertura della piattaforma, inizialmente prevista per il 15 ottobre. Il ritardo di una settimana è stato necessario per completare gli ultimi test tecnici e garantire il corretto funzionamento del portale.

Le finalità della misura e le modalità di accesso

Il bonus auto elettriche nasce all’interno del Pnrr, nell’ambito del piano di transizione verso una mobilità a zero emissioni, con fondi provenienti da risorse europee. Come ha spiegato il Ministero in una nota ufficiale, l’intervento è “complementare all’investimento per le infrastrutture di ricarica elettrica” e mira a “favorire la sostituzione dei veicoli termici più inquinanti, sostenendo cittadini e microimprese nella scelta di veicoli sostenibili”.

Per facilitare l’accesso, il Ministero ha pubblicato due video tutorial — uno dedicato ai cittadini e uno alle microimprese — che spiegano passo passo come entrare nella piattaforma, compilare la domanda e caricare la documentazione richiesta. Il portale sarà attivo dalle ore 12 del 22 ottobre e rimarrà aperto fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

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La procedura potrà essere completata interamente online. – www.sanzioniamministrative.it

La procedura potrà essere completata interamente online. Gli utenti dovranno accedere con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS, compilare il modulo elettronico e allegare la documentazione necessaria relativa alla rottamazione del vecchio veicolo. Un sistema di notifica automatica comunicherà l’esito della richiesta o eventuali integrazioni da fornire.

Secondo le stime del Ministero, questa misura rappresenta un passo decisivo per ridurre le emissioni urbane, considerando che la gran parte del traffico cittadino deriva ancora da mezzi a benzina e diesel immatricolati prima del 2010. Non a caso, l’obiettivo dichiarato è quello di accelerare la diffusione dei veicoli elettrici nelle principali aree urbane italiane, con un impatto ambientale diretto sulle città più congestionate e inquinate.

Requisiti, importi e limiti territoriali del bonus

Il bonus auto elettriche potrà arrivare a un massimo di 11.000 euro per i privati e fino a 20.000 euro per le microimprese. Il contributo è legato alla rottamazione di un veicolo a motore termico fino alla classe Euro 5, e all’acquisto di un’auto completamente elettrica entro il 30 giugno 2026.

Per i cittadini privati, è richiesto un ISEE non superiore a 40.000 euro. Il nuovo veicolo non dovrà superare il prezzo di listino di 35.000 euro, esclusi IVA e optional. Saranno quindi esclusi i modelli di fascia alta, in linea con la logica di favorire un mercato elettrico accessibile e popolare.

Il requisito che più sta facendo discutere riguarda la residenza o sede legale: per accedere al bonus, è necessario vivere o operare in una zona urbana funzionale (FUA), una classificazione definita dall’Istat che include città con almeno 50.000 abitanti e i comuni limitrofi connessi da flussi di pendolarismo. In pratica, si tratta delle aree metropolitane e dei principali centri urbani italiani.

Secondo il Codacons, questa condizione rischia di escludere quasi la metà dei cittadini italiani, in particolare quelli che vivono nei comuni più piccoli o rurali. Attualmente, solo meno di 2.000 comuni, che ospitano circa il 55,8% della popolazione nazionale, rientrano nella definizione di FUA.

Il Ministero ha giustificato la scelta spiegando che l’obiettivo prioritario è ridurre le emissioni nelle zone più trafficate, dove l’impatto ambientale del traffico è maggiore. Le aree escluse, pur rappresentando una parte significativa del territorio, sono caratterizzate da livelli di inquinamento inferiori e da una minore densità veicolare.

Per evitare sovraccarichi sul portale, lo sportello telematico funzionerà con un sistema di prenotazione progressiva: le domande presentate nelle prime ore saranno valutate secondo l’ordine di arrivo. Chi non riuscirà a completare la richiesta per tempo potrà riprovare nei giorni successivi, finché resteranno risorse disponibili.

Il bonus resterà operativo fino a giugno 2026, salvo esaurimento dei fondi stanziati. La misura, secondo le previsioni del Ministero, potrebbe favorire la rottamazione di oltre 50.000 veicoli nei prossimi mesi, contribuendo a una riduzione significativa delle emissioni nazionali di CO₂ e ossidi di azoto.

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