Nuova regola nei ristoranti di Roma: recensioni valide solo per chi ha pagato davvero

Nuova regola nei ristoranti di Roma recensioni valide solo per chi ha pagato davvero (1)

Luca Antonelli

Ottobre 18, 2025

Il Comune e le associazioni di categoria introducono una norma che vieta le recensioni anonime: si potrà lasciare un giudizio solo dopo aver consumato e ottenuto lo scontrino.

A Roma cambiano le regole per le recensioni online dei ristoranti. Da oggi non sarà più possibile lasciare giudizi su locali e attività di ristorazione senza aver prima effettuato un acquisto documentato da scontrino o ricevuta. È questa la novità contenuta nella proposta approvata in Campidoglio e sostenuta dalle principali associazioni di categoria, che mira a contrastare il fenomeno, sempre più diffuso, delle recensioni false o pilotate. Una misura che punta a restituire credibilità al settore e a tutelare chi lavora onestamente nel mondo della ristorazione.
Il provvedimento introduce un principio chiaro: solo chi ha effettivamente consumato può recensire. L’obiettivo è ridurre il numero crescente di giudizi falsi che influenzano la reputazione di bar, trattorie e ristoranti, spesso senza alcuna esperienza reale da parte dell’utente. Già in passato molte imprese avevano denunciato casi di recensioni manipolate, scritte per danneggiare la concorrenza o gonfiare i punteggi di locali amici.

Come funziona la nuova norma e chi dovrà adeguarsi

Il meccanismo è semplice: per pubblicare una recensione su piattaforme come Google Maps, Tripadvisor o TheFork, sarà necessario dimostrare di aver effettuato una spesa presso il locale. La conferma avverrà tramite un codice riportato sullo scontrino, da inserire nel momento in cui si pubblica la recensione. Solo in questo modo il giudizio verrà validato.

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Le associazioni di categoria hanno accolto con favore la nuova norma. – sanzioniamministrative.it


La misura non è solo simbolica: il sistema sarà collegato ai registri fiscali dei ristoranti aderenti, garantendo che ogni recensione corrisponda a una transazione reale. Si tratta di un passo avanti importante, frutto di un protocollo d’intesa tra il Comune di Roma, l’Associazione Ristoratori Romani e l’Autorità Garante del Commercio, che da tempo chiedevano un intervento concreto per limitare gli abusi.
Chi pubblicherà recensioni senza scontrino rischierà la rimozione del contenuto e, in caso di comportamenti reiterati, la sospensione dell’account sulle piattaforme coinvolte. Anche le aziende che favoriranno la pubblicazione di commenti falsi potranno essere sanzionate, con multe fino a 5.000 euro.
L’idea nasce dopo diversi casi eclatanti: recensioni positive comprate online, valutazioni negative usate come ritorsione o per ottenere sconti, punteggi manipolati per scalare le classifiche. Un sistema sempre più inquinato da logiche commerciali che hanno spinto le istituzioni a intervenire per restituire trasparenza e fiducia ai consumatori.

L’impatto sulla ristorazione romana e le reazioni del settore

Le associazioni di categoria hanno accolto con favore la nuova norma, definendola una “rivoluzione di civiltà digitale”. Per molti ristoratori, infatti, la reputazione online è diventata ormai decisiva per il successo o il fallimento di un’attività. Una recensione falsa, positiva o negativa che sia, può influire in modo determinante sull’affluenza e sulle scelte dei clienti.
Secondo un’indagine condotta dalla Confcommercio Roma, il 73% dei ristoratori della Capitale ha ricevuto almeno una recensione ritenuta falsa o sospetta. Nel 40% dei casi si trattava di commenti negativi pubblicati da utenti che non avevano mai effettuato prenotazioni o acquisti. “Non a caso,” spiegano i promotori, “era diventato urgente ristabilire un principio di verità nel rapporto tra clienti e ristoratori”.
Dal lato dei consumatori, la reazione è stata più sfumata. Molti temono che l’obbligo dello scontrino possa scoraggiare chi desidera lasciare un feedback spontaneo o una critica costruttiva. Altri, invece, vedono nella norma una garanzia di maggiore attendibilità. Le piattaforme coinvolte, intanto, si dicono pronte ad adattare i propri sistemi: Google e Tripadvisor hanno già avviato una sperimentazione per integrare i controlli automatici sugli scontrini elettronici.
Per Roma, questa novità rappresenta un precedente che potrebbe presto essere adottato anche in altre città italiane. L’idea, infatti, è di estendere la misura a livello nazionale, così da creare un modello unico per tutto il settore.
La stretta sulle recensioni digitali, spiega il Campidoglio, non è un attacco alla libertà d’espressione, ma un modo per proteggere il valore della verità e restituire autorevolezza al giudizio dei clienti reali. Un cambiamento che, se applicato correttamente, potrebbe segnare la fine dell’era delle recensioni fasulle e riportare fiducia tra chi serve e chi mangia.

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