Aumenta ancora il prezzo delle sigarette: in Manovra rincari nei prossimi 3 anni

Rincaro sigarette

Rincaro sigarette

Redazione

Ottobre 20, 2025

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo aveva anticipato: il prezzo delle sigarette nel 2026 sarebbe aumentato, ma “di poco poco”. E, a giudicare dalla prima bozza della legge di bilancio, la promessa sembra mantenuta. Gli aumenti previsti sono infatti piuttosto contenuti: in media cinque centesimi nel 2026, sette nel 2027 e sei nel 2028. In tre anni, dunque, meno di venti centesimi in più a pacchetto.

Rinviate, per ora, le misure per compensare un eventuale aumento delle accise richiesto dall’Unione europea. Oltre alle sigarette tradizionali, sono previsti rincari anche per il tabacco trinciato e per i sigaretti, mentre gli aumenti sui tabacchi da inalazione senza combustione, come le Iqos, slittano a un periodo più lungo.

Sigarette, rincari da cinque centesimi nel 2026

Il testo della manovra stabilisce che l’accisa sulle sigarette passerà dagli attuali 29,50 euro ogni mille pezzi a 32 euro nel 2026. In termini pratici, si tratta di un incremento di 2,50 euro per mille sigarette, cioè circa cinque centesimi in più per pacchetto da venti.

Va però ricordato che il prezzo finale dipende anche dalle politiche di produttori e rivenditori: l’aumento riguarda unicamente le imposte che questi dovranno versare allo Stato.

Nel 2027 l’accisa salirà a 35,50 euro per mille sigarette, corrispondente a un aumento di sette centesimi a pacchetto, mentre nel 2028 si arriverà a 38,50 euro, ovvero sei centesimi in più. Nel complesso, tra oggi e il 2028, l’aumento complessivo ammonterebbe a diciotto centesimi.

Naturalmente il governo potrà intervenire in futuro per modificare ulteriormente le aliquote, anche nel corso dell’anno, ma al momento questi sono i limiti fissati.

Tabacco trinciato, imposte più pesanti

La Manovra prevede aumenti più significativi per il tabacco trinciato e i sigaretti. Per questi ultimi, l’accisa passerà da 37 a 47 euro al chilo nel 2026, con ulteriori rialzi di due euro nel 2027 e altri due nel 2028.

Per il tabacco trinciato, l’imposta attuale di 148,50 euro al chilo salirà a 161,50 euro nel 2026. In termini concreti, questo significa un rincaro di circa 40 centesimi per un pacchetto da 30 grammi e di 65 centesimi per uno da 50 grammi.

Anche in questo caso gli aumenti continueranno: 165,50 euro al chilo nel 2027 (12 centesimi in più per 30 grammi, 20 per 50) e 169,50 euro nel 2028, con un analogo incremento.

Sigarette elettroniche, aumenti rinviati e più graduali

Misure diverse riguardano invece i tabacchi da inalazione senza combustione, come le Iqos. Gli aumenti previsti due anni fa dal governo Meloni verranno distribuiti su un periodo più lungo.

Attualmente, questi prodotti sono tassati al 39,5% delle accise applicate a una quantità equivalente di sigarette. L’anno prossimo, invece del previsto salto al 42%, si passerà solo al 40,5%, per poi arrivare al 41% nel 2027 e al 42% nel 2028.

Una crescita dunque più morbida, che diluisce nel tempo l’impatto fiscale.

Delle sigarette elettroniche
Delle sigarette elettroniche | Pixabay @haiberliu – Alanews.it

Prodotti liquidi e succedanei del fumo: aumenti leggeri ma costanti

Diverso l’andamento per i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, con o senza nicotina, i cosiddetti “prodotti succedanei del fumo”.

Per quelli contenenti nicotina, oggi tassati al 16% delle accise sulle sigarette, la percentuale salirà al 18% nel 2026, poi al 20% nel 2027 e infine al 22% nel 2028.

Per i prodotti senza nicotina, le aliquote saranno leggermente inferiori: 13% nel 2026, 15% nel 2027 e 17% nel 2028.

Un aumento quindi graduale, ma costante, che coinvolge tutte le categorie di tabacchi e prodotti affini.

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