In Italia spuntano ovunque: i nuovi Atm per criptovalute che cambiano tutto

ATM

Sempre di più i bancomat per prelevare e/o comprare criptovalute-sanioniamministrative.it

Lorenzo Fogli

Ottobre 20, 2025

Da Milano a Napoli, si moltiplicano i bancomat per Bitcoin e altre criptovalute: sono già 229 in Italia. Ma come si usano, quanto costano e quali rischi nascondono?

In Italia cresce la febbre delle criptovalute e con essa anche la presenza degli Atm crypto, veri e propri “bancomat digitali” che permettono di comprare o vendere token in contanti, senza dover passare da piattaforme online.

Nati per il Bitcoin, oggi consentono transazioni anche in Ethereum, Ripple (Xrp) e perfino stablecoin come Tether (UsdT). Secondo i dati di CoinAtmRadar, nel 2025 sono già 229 gli sportelli attivi nel Paese, distribuiti soprattutto tra Milano (26), Roma e Bologna (17 ciascuna).

Cosa sono e come funzionano gli Atm per criptovalute

Gli Atm per criptovalute sono terminali che funzionano come un incrocio tra un bancomat tradizionale e un exchange online. L’utente seleziona la criptovaluta che vuole acquistare, scansiona il QR code del proprio wallet digitale e inserisce le banconote. In pochi secondi riceve le crypto direttamente nel portafoglio digitale. I modelli “two way” consentono anche l’operazione inversa: vendere criptovalute e ricevere contanti.

ATM per Crytpo
Dove si trovano e come funzionano-sanzioniamministrative.it

Il loro successo è legato alla semplicità d’uso e al fatto che permettono di comprare o vendere anche piccole sommesenza aprire conti online o collegare carte di credito. In tabaccherie, centri commerciali e negozi, questi piccoli chioschi sono diventati un punto di riferimento per chi vuole operare nel mondo delle crypto in modo immediato.

Commissioni alte, ma esperienza immediata

C’è però un rovescio della medaglia: le commissioni. Gli Atm per criptovalute applicano costi più elevati rispetto ai broker digitali. In media oscillano tra il 7% e il 12% per l’acquisto di criptovalute, ma in alcuni casi possono superare il 15%.
L’operatore internazionale CoinFlip, ad esempio, dichiara nel proprio sito che le commissioni possono arrivare fino al 15,99%, a cui si aggiunge una commissione di rete di circa 2,49 dollari, variabile in base al tipo di criptovaluta e alla congestione della blockchain.

In Italia, le commissioni sono leggermente più basse rispetto a quelle americane, ma comunque superiori ai costi medi dei broker online, che raramente superano l’1–2%. L’esperienza di utilizzo immediata resta però un vantaggio per chi preferisce evitare la burocrazia digitale e gestire tutto in contanti.

Dove si trovano gli sportelli e come si usano

La mappa italiana mostra una diffusione in costante crescita. Milano guida la classifica con 26 sportelli, seguita da Bologna e Roma (17), Torino (16), Napoli e Firenze (5). Gli Atm sono presenti anche in centri più piccoli come Cagliari, Bolzano e Lecce, segno di un interesse crescente in tutto il territorio.

Per utilizzarli serve un wallet digitale, ovvero un portafoglio virtuale installato sul proprio smartphone o su un dispositivo hardware. Non è necessario avere un conto presso la società che gestisce l’Atm, ma alcune richiedono una registrazione preliminare. In base al regolamento Micar (Markets in crypto-assets regulation), tutti i terminali devono applicare le procedure KYC (Know Your Customer): l’utente deve quindi fornire un documento d’identità e altre informazioni personali prima di effettuare la transazione.

Gli operatori presenti in Italia

In Italia operano diversi marchi internazionali. Tra i più noti:

  • CryptoLocalAtm, attiva in molte città e impegnata ad adeguarsi al regolamento Micar;

  • Bitomat, che gestisce sportelli a marchio Shitcoins.club e punta su costi più bassi e procedure semplificate;

  • Rothbard, che ha annunciato il suo ingresso ufficiale nel mercato italiano lo scorso febbraio;

  • CoinFlip, tra i leader mondiali con migliaia di Atm attivi in Nord America e un valore stimato vicino al miliardo di dollari.

Queste società si contendono un mercato in crescita che, secondo gli esperti, diventerà sempre più competitivo man mano che le regole europee renderanno l’attività più trasparente e sicura.

Atm contro broker: vantaggi e rischi

Gli Atm crypto offrono un vantaggio immediato: acquistare criptovalute in contanti senza intermediari digitali. Sono perfetti per chi desidera operazioni rapide o per chi vuole provare il mondo delle criptovalute senza dover creare conti online complessi. Tuttavia, comportano rischi maggiori rispetto ai broker regolamentati.

Negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati segnalati casi di truffe in cui i truffatori convincevano le vittime a depositare denaro nei bancomat Bitcoin con la scusa di pagare bollette o tasse inesistenti. Anche in Italia si sono verificati episodi simili, motivo per cui le autorità invitano a prestare la massima attenzione. Prima di usare un Atm crypto, è essenziale verificare l’affidabilità dell’operatore e la destinazione dei fondi.

Regole e tutele in Italia

In base al regolamento europeo Micar, gli Atm per criptovalute rientrano tra i prestatori di servizi per le cripto-attività (CASP). Gli operatori già registrati come VASP presso l’OAM (Organismo Agenti e Mediatori) possono continuare a operare fino al 30 giugno 2026, purché presentino domanda di autorizzazione entro il 30 dicembre 2025.

Il Micar impone requisiti stringenti: verifica dell’identità, trasparenza sulle commissioni, adeguata capitalizzazione e controlli di sicurezza. La vigilanza spetta a Banca d’Italia e Consob, che hanno il compito di garantire tutela agli utenti e stabilità al mercato.

L’obiettivo della normativa è chiaro: regolare il mercato delle criptovalute e assicurare che anche gli Atm fisici offrano lo stesso livello di sicurezza dei servizi online.

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