Attenzione alla “multa fantasma”: la nuova truffa online colpisce in tutta Italia

Rappresentazione di una truffa basata sul phishing

Rappresentazione di una truffa basata sul phishing | Pixabay @DIDIER PETIT - Sanzioniamministrative.it

Alanews

Ottobre 21, 2025

Sta circolando in tutta Italia una nuova frode digitale che prende di mira gli automobilisti: la cosiddetta “truffa della multa non pagata”. Si tratta di un raggiro tanto semplice quanto ingannevole, che sfrutta email costruite per sembrare comunicazioni ufficiali da parte di enti pubblici. I messaggi, spesso corredati da loghi istituzionali e linguaggio formale, invitano a saldare una presunta contravvenzione entro poche ore, minacciando in caso contrario sanzioni più pesanti e la perdita di punti sulla patente.

Come agiscono i truffatori

Il meccanismo si basa su due leve psicologiche: la paura e l’urgenza. Le email, che sembrano provenire dal “Sistema Nazionale delle Infrazioni Stradali”, appaiono estremamente credibili anche agli utenti più esperti. Non di rado compaiono i loghi di PagoPA o del Ministero dei Trasporti, elementi che rendono la comunicazione ancora più plausibile. Nel testo si fa riferimento a un’infrazione, come eccesso di velocità o sosta vietata, e a un mancato pagamento di importo compreso tra 120 e 300 euro. La vittima viene poi sollecitata a versare la somma entro 72 ore, con la minaccia che la multa possa salire a oltre 390 euro in caso di ritardo.

Chi cade nella trappola e clicca sul link indicato viene reindirizzato verso un portale falso, costruito per imitare quelli ufficiali di PagoPA o delle amministrazioni locali. Inserendo i dati bancari o della carta di credito, l’ignaro automobilista fornisce in realtà ai truffatori tutto il necessario per accedere ai propri conti e prelevare denaro.

Segnali per riconoscere la truffa

Fortunatamente, alcuni dettagli possono aiutare a smascherare la truffa prima che sia troppo tardi. Il primo elemento da controllare è il dominio del sito: i portali autentici delle pubbliche amministrazioni italiane terminano con “.gov.it” o “.it”. Qualsiasi altra estensione, come “.es” o “.com”, è un segnale di allarme. Altro aspetto da ricordare è che le multe non vengono mai notificate tramite e-mail ordinaria. Le autorità utilizzano solo canali ufficiali come raccomandata, PEC o il servizio “Send”.

Anche la presenza di minacce o tempistiche irrealistiche — come il pagamento entro poche ore per evitare il raddoppio della sanzione — è un chiaro indizio di falsità. Le multe reali seguono una procedura precisa, con un termine di 60 giorni per il pagamento e comunicazioni formali, mai via posta elettronica comune.

I canali ufficiali per verificare le sanzioni

Nel dubbio, è sempre meglio evitare di cliccare su qualsiasi link sospetto e verificare la propria situazione solo attraverso piattaforme certificate. Il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione consente di controllare eventuali pendenze inserendo le proprie credenziali SPID o Carta d’identità elettronica (CIE).

Un’altra alternativa sicura è l’app IO, l’applicazione ufficiale che mette in contatto i cittadini con gli enti pubblici e attraverso la quale vengono comunicate anche le multe in modo sicuro e tracciato. Chi desidera controllare anche i punti della patente o eventuali violazioni del Codice della Strada può infine consultare il Portale dell’Automobilista, un ulteriore strumento ufficiale che garantisce la massima affidabilità delle informazioni.

Attenzione e consapevolezza, le armi migliori per evitare la truffa

La truffa della multa non pagata dimostra quanto i cybercriminali siano diventati abili nel riprodurre comunicazioni apparentemente autentiche. L’unico modo per difendersi è prestare attenzione ai dettagli e diffidare di qualsiasi messaggio che faccia leva sulla paura o sull’urgenza. In caso di dubbi, è sempre preferibile contattare direttamente gli enti competenti e utilizzare esclusivamente i canali istituzionali per ogni tipo di verifica.

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