In uscita uno dei concorsi pubblici più attesi dell’anno: il MIC assumerà diplomati e laureati in tutta Italia.
È ormai imminente il nuovo concorso del Ministero della Cultura (MIC), tra i più attesi del 2025. Il bando metterà a disposizione 2.487 posti a tempo indeterminato, destinati a diplomati e laureati, e offrirà la possibilità di entrare stabilmente nella Pubblica Amministrazione. L’annuncio, anticipato da FP CGIL, CISL FP e UILPA, conferma la volontà del Ministero di rafforzare gli organici in settori chiave come la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
L’obiettivo è potenziare il sistema dei musei, archivi, biblioteche e siti monumentali, che da anni soffrono la carenza di personale specializzato. Con il nuovo concorso, il MIC mira a inserire figure capaci di coniugare competenze tecniche e sensibilità culturale, in un momento storico in cui la gestione del patrimonio artistico rappresenta anche una leva economica e turistica per il Paese.
I profili richiesti e la distribuzione dei posti
Secondo le informazioni rese note dopo l’incontro sindacale del 14 ottobre 2025, il bando prevede un’articolazione molto ampia di profili. La parte più consistente, 1.560 posti, sarà riservata agli Assistenti alla Fruizione, Accoglienza e Vigilanza (AFAV), figure fondamentali per la sicurezza dei beni culturali e per l’accoglienza dei visitatori nei luoghi della cultura.

Seguiranno 350 posti per Assistenti tecnici, che affiancheranno gli interventi di manutenzione, restauro e gestione delle opere e degli edifici storici. Altri 300 posti saranno destinati a bibliotecari, con l’obiettivo di potenziare le attività di catalogazione, digitalizzazione e gestione delle collezioni nelle biblioteche statali e universitarie.
Sono previsti inoltre 100 posti per architetti, 167 per archivisti e 10 per archeologi, professionisti che avranno il compito di supportare la progettazione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio documentale e archeologico nazionale.
Il Ministero ha lasciato intendere che il numero dei posti potrebbe aumentare nel corso del 2025, in base alle disponibilità di bilancio e alle necessità interne. Una scelta che conferma la volontà di avviare un piano assunzionale strutturato, capace di sostenere la rete culturale pubblica nel medio periodo.
Sul piano dei requisiti, il concorso sarà aperto a diplomati per i profili di assistente e a laureati per quelli da funzionario. Per i ruoli tecnici o artistici saranno richiesti titoli specifici: ad esempio, una laurea in architettura per il profilo di architetto, o in beni culturali e conservazione per i ruoli legati al restauro e alla tutela del patrimonio artistico.
Tra i requisiti generali restano invariati la cittadinanza italiana o UE, il pieno godimento dei diritti civili e politici, l’assenza di condanne penali e l’idoneità psico-fisica.
Pubblicazione del bando e modalità di selezione
Il bando ufficiale sarà pubblicato a breve sul portale del MiC, nella sezione “Concorsi e selezioni”, e sulla piattaforma inPA, dove i candidati potranno presentare la domanda online. La pubblicazione è attesa entro le prossime settimane, ma non è escluso che venga anticipata già a fine ottobre, come suggerito da alcune fonti interne.
La procedura di selezione seguirà le nuove regole dei concorsi digitalizzati, introdotte per velocizzare i tempi di assunzione e ridurre gli oneri organizzativi. Si partirà con una prova scritta a risposta multipla, mirata a verificare le conoscenze relative al profilo scelto, seguita da una prova orale e, per alcune figure, da una valutazione della lingua inglese e delle competenze informatiche di base.
Le materie varieranno in base al ruolo, spaziando da diritto amministrativo e legislazione dei beni culturali fino a discipline tecniche come restauro, architettura, storia dell’arte, archeologia e biblioteconomia. I dettagli precisi sulle prove e sui punteggi saranno indicati nel bando ufficiale, la cui pubblicazione è considerata “imminente” dalle sigle sindacali.
Chi intende candidarsi è invitato a monitorare i portali ufficiali e a prepararsi per tempo. Lo studio delle materie specifiche dovrà essere accompagnato da una buona conoscenza delle procedure digitali: la gestione delle prove online è ormai la prassi nei concorsi nazionali.
Per affrontare al meglio la selezione, gli esperti consigliano di alternare la teoria con esercitazioni pratiche e di familiarizzare con le piattaforme di simulazione quiz. Utile anche consultare i bandi precedenti del MiC, per comprendere la struttura delle domande e i temi più frequenti.
Chi aspira a un posto nei ruoli tecnici o culturali può rafforzare la propria preparazione visitando musei e siti archeologici, partecipando a corsi di aggiornamento o approfondendo la conoscenza delle norme sulla tutela del patrimonio. Un approccio consapevole può fare la differenza, soprattutto nelle prove orali, dove la motivazione personale e la capacità di collegare competenze e valori culturali vengono sempre valutate con attenzione.
Il Concorso Ministero della Cultura 2025 rappresenta una delle occasioni più significative per entrare nella Pubblica Amministrazione con un ruolo stabile e di rilievo. Con oltre 2.400 assunzioni a tempo indeterminato, il bando segna un passo concreto verso il rilancio del settore culturale italiano e la valorizzazione delle professionalità che lo sostengono ogni giorno.