Ue, Meta e TikTok sotto accusa per violazione delle regole digitali sulla trasparenza

Il logo di TikTok

Il logo di TikTok | Unsplash @Alexander Shatov - Sanzioniamministrative.it

Alanews

Ottobre 24, 2025

La Commissione europea ha pubblicato a Bruxelles le sue conclusioni preliminari sulle indagini relative al rispetto del Digital Services Act (DSA) da parte di Meta e TikTok, evidenziando possibili violazioni dell’obbligo di garantire un accesso adeguato ai dati pubblici per i ricercatori. Secondo l’Esecutivo comunitario, entrambe le piattaforme avrebbero implementato procedure complesse e poco trasparenti, rendendo difficile condurre ricerche indipendenti sull’impatto dei social network, in particolare sull’esposizione degli utenti, compresi i minori, a contenuti illegali o dannosi.
La Commissione ha ricordato che l’accesso ai dati da parte della comunità scientifica è un elemento essenziale del DSA, in quanto consente un controllo pubblico sul ruolo delle piattaforme digitali nella società e sui loro effetti sulla salute fisica e mentale degli utenti.

Le violazioni contestate a Meta

Meta, secondo la Commissione, avrebbe disatteso anche altri obblighi di trasparenza. Per Facebook e Instagram, mancherebbero infatti meccanismi semplici e intuitivi per segnalare contenuti illegali o contestare decisioni di moderazione. Le procedure di “Notifica e azione” risultano articolate in passaggi superflui e richieste aggiuntive che scoraggerebbero gli utenti. Inoltre, la Commissione segnala l’uso dei cosiddetti dark pattern, interfacce ingannevoli che possono generare confusione e dissuadere dal completare una segnalazione.
L’Esecutivo europeo ha sottolineato che un sistema efficace di segnalazione e di ricorso è fondamentale per tutelare gli utenti dell’Ue, i quali devono poter contestare la rimozione dei propri contenuti o la sospensione di un account. Al momento, i meccanismi di Meta sembrerebbero non consentire agli utenti di fornire spiegazioni o prove a sostegno dei propri ricorsi, riducendo così la possibilità di difendere le proprie posizioni.

La posizione dell’Ue e i dati sulle moderazioni

Il portavoce per i Servizi digitali della Commissione, Thomas Regnier, ha precisato che il DSA non limita la libertà di espressione, ma la protegge, poiché consente ai cittadini europei di opporsi alle decisioni unilaterali delle grandi piattaforme. Dal mese di aprile 2024, Meta avrebbe preso oltre 918 milioni di decisioni di moderazione sui contenuti degli utenti nell’Unione, di cui 68 milioni contestate grazie alle nuove regole. Circa 21 milioni di ricorsi sono stati accolti, con conseguente ripristino dei contenuti rimossi. «Continueremo a far rispettare il DSA per proteggere i cittadini, i bambini e le nostre democrazie», ha dichiarato Regnier.
Le conclusioni della Commissione sono frutto di un’indagine condotta in collaborazione con la Coimisiún na Meán, il Coordinatore irlandese dei servizi digitali, e non pregiudicano ancora l’esito finale del procedimento.

Le possibili sanzioni e i prossimi passi di Meta e TikTok

Meta e TikTok avranno ora la possibilità di esaminare i documenti del fascicolo e di rispondere per iscritto alle osservazioni preliminari. Se le violazioni verranno confermate, la Commissione potrà emettere una decisione di non conformità, con sanzioni fino al 6% del fatturato annuo mondiale. Potrebbero inoltre essere imposte sanzioni periodiche per obbligare le piattaforme ad adeguarsi.
L’Esecutivo Ue ha annunciato che dal 29 ottobre 2025 entrerà in vigore l’atto delegato sull’accesso ai dati, che aprirà ai ricercatori nuove opportunità per analizzare informazioni non pubbliche provenienti da grandi piattaforme e motori di ricerca, rafforzando così la trasparenza e la responsabilità nel settore digitale.

Le risposte di TikTok e Meta

Un portavoce di TikTok ha ribadito l’impegno della società «a garantire la massima trasparenza per la propria community» e ha ricordato che circa mille team di ricerca hanno già potuto accedere ai dati della piattaforma. Tuttavia, l’azienda ha evidenziato una potenziale contraddizione tra le richieste della Commissione e la normativa sulla privacy: «Alcuni requisiti riducono la protezione dei dati e risultano in contrasto con il DSA e il GDPR. Se non fosse possibile rispettarli entrambi, chiediamo indicazioni su come conciliare tali obblighi».
Da parte sua, Meta ha respinto le accuse sostenendo di aver già introdotto modifiche per rispettare la normativa: «Non condividiamo le affermazioni secondo cui avremmo violato il DSA. Abbiamo aggiornato le opzioni di segnalazione, i processi di ricorso e gli strumenti di accesso ai dati, in piena conformità con la legge europea», ha dichiarato un portavoce del gruppo.

Potrebbe interessarti anche questo articolo: Microsoft presenta Mico, il nuovo assistente intelligente di Office che sostituisce Clippy dopo 19 anni

×