Il nuovo contratto per il personale comunale e provinciale sarà firmato entro novembre: previsti due rinnovi ravvicinati e un fondo dedicato nella Legge di Bilancio 2026
Dopo mesi di trattative tra l’Aran e i sindacati, il rinnovo del contratto per i dipendenti degli Enti Locali è ormai a un passo. L’accordo, che dovrebbe essere firmato il 3 novembre 2025, riguarda il triennio 2022-2024 e prevede l’avvio immediato delle trattative per il successivo periodo 2025-2027. A confermarlo è stato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, durante l’ultima riunione con le rappresentanze dei lavoratori.
Secondo le stime ufficiali, gli aumenti medi si aggireranno tra i 232 e i 277 euro mensili a seconda del ruolo e della categoria professionale. Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha ribadito che l’obiettivo è chiudere entrambe le fasi negoziali entro la fine dell’anno, per garantire ai lavoratori pubblici un riconoscimento economico che mancava da tempo.
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Gli importi previsti e i due rinnovi contrattuali
Il percorso verso il nuovo contratto prevede due rinnovi distinti ma collegati. Il primo, relativo al triennio 2022-2024, riconosce un aumento medio di 141,97 euro al mese. Si tratta di una misura che punta a riallineare gli stipendi al costo della vita, dopo anni di blocchi e ritardi nella contrattazione pubblica. Il secondo rinnovo, valido per il triennio 2025-2027, aggiungerà un ulteriore incremento compreso tra 90,11 e 135,16 euro mensili, in base alla categoria professionale. La somma dei due rinnovi porterà così gli aumenti complessivi a circa 232,08 euro nel 2026 e 277,13 euro nel 2027, quando il nuovo contratto sarà pienamente operativo.

L’aumento è calcolato su tredici mensilità e interesserà tutte le figure del comparto degli Enti Locali, dai funzionari amministrativi al personale tecnico e operativo. La strategia dell’Aran è quella di chiudere in tempi rapidi la doppia contrattazione per evitare un nuovo accumulo di arretrati e garantire maggiore stabilità retributiva ai lavoratori del settore pubblico locale.
Gli arretrati maturati nel periodo 2022-2024 saranno corrisposti con la firma del primo contratto, mentre l’incremento del secondo rinnovo scatterà in modo progressivo tra il 2026 e il 2027. Le tabelle economiche definitive saranno pubblicate con la ratifica ufficiale dell’accordo.
Le risorse stanziate e il ruolo della Legge di Bilancio 2026
A sostenere gli aumenti salariali sarà il fondo da 150 milioni di euro previsto nella Legge di Bilancio 2026, destinato a finanziare i rinnovi contrattuali del personale della Pubblica Amministrazione. Come annunciato dal ministro Paolo Zangrillo, le risorse saranno distribuite in modo da garantire la piena copertura degli incrementi stabiliti dall’Aran.
Il fondo rappresenta una delle misure principali inserite nel piano economico del Governo per il prossimo anno, volto a rafforzare il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici in un contesto di inflazione persistente. L’obiettivo politico è anche quello di valorizzare il personale degli Enti Locali, che svolge un ruolo centrale nella gestione dei servizi pubblici e nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La chiusura del contratto 2022-2024 e l’apertura immediata del 2025-2027 dovrebbero permettere, secondo l’Aran, di accelerare i tempi della contrattazione collettiva e di definire un modello stabile di revisione salariale per i prossimi anni. Le prime erogazioni degli aumenti sono attese entro la primavera del 2026, mentre la piena applicazione del nuovo contratto sarà operativa dal 2027.
L’accordo, che interessa decine di migliaia di lavoratori tra comuni, province e città metropolitane, rappresenta uno dei tasselli più importanti della riforma della Pubblica amministrazione. Un passaggio che segna, finalmente, il riconoscimento economico di un settore rimasto per troppo tempo in attesa.
