INPS, nuove regole sui pignoramenti: cosa cambia per Naspi, malattia e indennità a sostegno del reddito

INPS, nuove regole sui pignoramenti cosa cambia per Naspi, malattia e indennità a sostegno del reddito (2)

Luca Antonelli

Ottobre 26, 2025

Pignoramenti su Naspi, malattia e indennità: l’INPS definisce i nuovi limiti e le eccezioni.

Con la circolare n.130 del 30 settembre 2025, l’INPS ha fornito un quadro dettagliato sui limiti e le modalità di pignoramento delle prestazioni previdenziali non pensionistiche. Il documento aggiorna le istruzioni operative rivolte alle sedi territoriali, delineando criteri omogenei per la gestione delle somme corrisposte ai lavoratori a titolo di NASpI, cassa integrazione, indennità di malattia, assegni familiari e altre misure a sostegno del reddito.

Fino ad oggi, la normativa e la giurisprudenza avevano concentrato l’attenzione quasi esclusivamente sulle pensioni, ma con questa nuova circolare l’INPS amplia il campo d’azione, estendendo i chiarimenti anche alle prestazioni che non rientrano nel perimetro pensionistico. L’obiettivo è garantire equilibrio tra tutela del reddito minimo vitale e diritti dei creditori, assicurando uniformità interpretativa in tutto il territorio nazionale.

Le prestazioni impignorabili e i casi di eccezione

La circolare individua con precisione i limiti di pignorabilità delle varie forme di sostegno economico, distinguendo tra trattamenti assistenziali, prestazioni sostitutive della retribuzione e incentivi all’autoimprenditorialità. Le indennità assistenziali a carattere vitale, come maternità, malattia, assegni familiari e sussidi funerari, risultano impignorabili, perché destinate a garantire la sussistenza del lavoratore e della sua famiglia. Lo stesso vale per le indennità legate ai congedi parentali o ai permessi per assistenza a persone con disabilità. In questi casi, l’unica eccezione ammessa riguarda i debiti verso l’INPS stesso: se il beneficiario ha percepito somme non dovute o non ha versato contributi, l’Istituto può disporre una trattenuta fino a un quinto dell’importo.

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La circolare chiarisce anche il comportamento da adottare in presenza di più pignoramenti concorrenti. – sanzioniamministrative.it

Le prestazioni sostitutive della retribuzione, tra cui NASpI, Cassa Integrazione e indennità di mobilità, sono invece parzialmente pignorabili. La soglia massima è fissata in un quinto per i crediti ordinari, mentre per i crediti di natura alimentare la percentuale può essere stabilita dal giudice. Queste somme, pur sostituendo la retribuzione, conservano una funzione di sostegno temporaneo e godono perciò di una tutela rafforzata.

Un caso particolare riguarda la NASpI anticipata, ossia l’erogazione in un’unica soluzione dell’indennità per chi decide di avviare un’attività autonoma o entrare in una cooperativa. In questa circostanza, il beneficio diventa interamente pignorabile, poiché perde la funzione di sussidio al reddito per assumere quella di incentivo imprenditoriale.

I nuovi limiti applicabili e il coordinamento tra più pignoramenti

Un altro aspetto centrale della circolare è la definizione di limiti specifici per i pignoramenti eseguiti dall’agente della riscossione. Le trattenute, spiega l’INPS, dovranno rispettare percentuali differenziate in base all’importo complessivo della prestazione: un decimo per somme fino a 2.500 euro, un settimo per importi fino a 5.000 euro e un quinto per cifre superiori.

Questo schema si applica non solo alle prestazioni erogate in via continuativa ma anche a quelle occasionali, quando rientrano nella categoria delle prestazioni sostitutive del reddito da lavoro. La ratio è evitare che il pignoramento comprometta la possibilità di mantenere un reddito minimo dignitoso, in linea con l’articolo 38 della Costituzione.

La circolare chiarisce anche il comportamento da adottare in presenza di più pignoramenti concorrenti. In tali casi, la quota complessivamente trattenibile non potrà superare la metà dell’importo complessivo della prestazione erogata. L’obiettivo è evitare l’eccessiva frammentazione dei prelievi, che potrebbe azzerare la funzione sociale di queste indennità.

Le istruzioni aggiornate dell’INPS avranno effetto immediato per tutte le pratiche aperte dal 1° ottobre 2025, e le sedi territoriali dovranno adeguarsi ai nuovi criteri. Con questa circolare, l’Istituto di previdenza mira a uniformare le prassi operative e a dare un punto fermo in un ambito che per anni aveva generato incertezze e interpretazioni discordanti.

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