Australia: Microsoft citata in giudizio per Copilot e prezzi di 365

Microsoft 365 e Copilot nei guai

Microsoft 365 e Copilot nei guai | Pixabay @lcva2 - Sanzioniamministrative

Redazione

Ottobre 27, 2025

Australia, l’Antitrust fa causa a Microsoft: prezzi gonfiati per Microsoft 365 e Copilot. I dettagli della vicenda

Il regolatore australiano della concorrenza, Australian Competition and Consumer Commission (ACCC), ha avviato un’azione legale contro Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT), sostenendo che il colosso statunitense avrebbe fuorviato milioni di utenti sui costi del proprio servizio Microsoft 365 dopo l’integrazione dell’assistente di intelligenza artificiale Copilot. Secondo quanto riportato dall’ACCC, da ottobre 2024 Microsoft avrebbe applicato tariffe più elevate ad almeno 2,7 milioni di clienti australiani, senza chiarire che era possibile mantenere il precedente piano di abbonamento a un prezzo inferiore, privo delle funzioni di Copilot.

Microsoft 365 e Copilot nei guai: “Scelte non consapevoli per milioni di utenti”

La presidente dell’ACCC, Gina Cass-Gottlieb, ha dichiarato che Microsoft “ha impedito ai clienti di prendere decisioni informate sulle proprie opzioni di abbonamento”, omettendo di indicare la disponibilità di offerte più economiche che garantivano comunque le principali funzionalità del servizio.

Microsoft 365
Microsoft 365 | Pixabay @NoDerog – Sanzioniamministrative

 

Il regolatore accusa l’azienda di comunicazioni fuorvianti, che avrebbero spinto i consumatori verso piani più costosi, presentati come l’unica alternativa dopo l’introduzione del nuovo assistente AI.

In arrivo sanzioni e risarcimenti

L’ACCC ha fatto sapere di voler chiedere sanzioni pecuniarie, ingiunzioni e risarcimenti per i clienti coinvolti, senza tuttavia indicare l’importo delle richieste. L’azione legale rappresenta uno dei procedimenti più significativi degli ultimi anni in Australia contro una grande azienda tecnologica e si inserisce nel crescente dibattito globale sulla trasparenza delle piattaforme digitali e sull’uso etico dell’intelligenza artificiale nei prodotti commerciali.

Microsoft, al momento, non ha commentato pubblicamente le accuse.

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