La bozza della Legge di Bilancio 2026 introduce cambiamenti rilevanti all’Assegno di Inclusione (ADI), la misura di sostegno economico e sociale che ha sostituito il Reddito di cittadinanza. L’articolo 38 del testo, presentato dal Governo al Senato, prevede una semplificazione del rinnovo del beneficio e un incremento della dotazione finanziaria pluriennale, volto a garantire la continuità dell’assegno. Si tratta, tuttavia, di disposizioni ancora in fase di approvazione, suscettibili di modifiche durante l’iter parlamentare, che dovrà concludersi entro fine anno.
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Assegno di inclusione, eliminazione del mese di sospensione tra i rinnovi
Una delle principali novità riguarda la modifica del comma 2 dell’articolo 3 del D.L. 48/2023, il decreto che ha istituito l’ADI. Con la nuova formulazione, l’Assegno viene erogato per un massimo di 18 mesi consecutivi e, alla scadenza, può essere rinnovato per ulteriori periodi di 12 mesi ciascuno. Non è più previsto alcun mese di sospensione obbligatorio tra un periodo e l’altro: basterà presentare una nuova domanda per ottenere il rinnovo. In pratica, i beneficiari potranno continuare a ricevere l’assegno senza interruzioni formali, purché rispettino le procedure di richiesta.
Applicazione anche ai rinnovi di novembre 2025
Le nuove regole verranno applicate anche ai nuclei familiari il cui diciottesimo mese di percezione dell’ADI cade a novembre 2025. Questa disposizione serve a garantire la continuità del sostegno durante il periodo di transizione tra la normativa attuale e quella prevista per il 2026, evitando che alcune famiglie restino senza contributo nel passaggio tra i due regimi.
Incremento delle risorse e finanziamento dell’assegno di inclusione
Per sostenere l’Assegno di Inclusione, la bozza di bilancio prevede un aumento delle risorse del fondo dedicato all’ADI, con parallelamente una riduzione del Fondo per la povertà e di altre voci di gestione e monitoraggio. Gli incrementi di spesa pianificati sono significativi: a partire da 380 milioni di euro nel 2026, fino a 422 milioni annui dal 2033 in avanti. Contestualmente, il fondo di monitoraggio e gestione sarà ridotto di 54 milioni nel 2026 e di 90 milioni annui dal 2027.
Impatti sulla durata e sulle modalità di erogazione
Le novità in discussione influenzeranno direttamente sia la durata che le modalità di erogazione del beneficio, con conseguenze sulle risorse complessive destinate all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà. In attesa dell’approvazione definitiva, le modifiche proposte segnano un tentativo del Governo di rendere l’ADI più continuativo e di semplificarne l’accesso per i cittadini beneficiari.
