Fisco, novembre 2025 porta nuove scadenze: ecco il calendario fiscale da segnare subito

Fisco, novembre 2025 porta nuove scadenze ecco il calendario fiscale da segnare subito (1)

Luca Antonelli

Ottobre 29, 2025

Un gesto ormai familiare per chi gestisce una partita Iva o uno studio professionale: controllare il calendario fiscale e segnare le date. A novembre 2025 il ritmo degli adempimenti è nitido, con scadenze concentrate a metà e fine mese che richiedono attenzione su versamenti e comunicazioni. Chi apre il cassetto delle scartoffie nota subito come certe procedure ricorrano in stringhe simili: invii telematici, liquidazioni IVA, e versamenti contributivi. Fisco, Agenzia delle Entrate e INPS restano i riferimenti principali. Un dettaglio che molti sottovalutano è la necessità di sincronizzare la documentazione contabile con i pagamenti, perché un errore nel calcolo può tradursi in sanzioni o ravvedimenti. In queste righe spieghiamo le scadenze più rilevanti del mese e cosa preparare per rispettarle senza sorprese.

Appuntamenti a inizio e metà mese: cosa non perdere

Il primo termine significativo è quello che riguarda il Modello 730 integrativo. Entro il 10 novembre i CAF e i professionisti abilitati devono trasmettere le dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate e comunicare ai sostituti d’imposta il risultato della liquidazione, con la consegna ai contribuenti del prospetto delle imposte. Questo passaggio è essenziale per chi assiste contribuenti con rettifiche: il documento ufficiale deve corrispondere ai conteggi inviati telematicamente.

La metà del mese concentra invece il grosso degli adempimenti. Il 17 novembre è la data che molti in azienda evidenziano in rosso: oltre ai versamenti per i contributi INPS — artigiani e commercianti, gestione separata e contributi per lavoro dipendente — si devono curare i pagamenti legati all’IVA, sia mensile sia trimestrale per chi è in regime speciale. A questa scadenza si sommano le pratiche per i sostituti d’imposta, come l’invio del prospetto 770 in modalità semplificata con il relativo versamento delle ritenute, e le operazioni più specifiche: canone RAI (richiesta addebito su pensione), ritenute per locazioni brevi e versamenti relativi a strumenti finanziari, come la Tobin tax.

Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la concentrazione dei versamenti in questo periodo: per chi gestisce più obblighi contemporanei diventa fondamentale pianificare la cassa. Lo raccontano i tecnici del settore che spesso suggeriscono di verificare i prospetti contabili alcuni giorni prima per evitare scarti telematici.

Fine mese e adempimenti mensili: come organizzare i documenti

Verso la chiusura del mese, le scadenze chiave richiedono invii specifici e pagamenti puntuali. Il 25 novembre è il termine per gli elenci riepilogativi Intrastat mensili: chi opera con l’Europa deve presentare telematicamente gli elenchi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni e le prestazioni di servizi rese o ricevute da soggetti UE, riferite al mese precedente. Per i soggetti con obbligo mensile si tratta di un adempimento imprescindibile per evitare rettifiche successive.

Il 30 novembre porta con sé una serie di obblighi diversi ma consequenziali: dalle richieste per eventi non evitabili relative alla cassa integrazione, ai versamenti per la FASI (contributi dirigenti) e per l’INPGI dedicato ai giornalisti autonomi. Sempre entro questa data vanno completate la dichiarazione mensile IOSS e la relativa liquidazione, nonché il pagamento della rata della rottamazione quater per chi ha costituito piani di rientro. Non va dimenticato l’invio dei dati retributivi e contributivi tramite UNIEMENS per il mese precedente: un adempimento tecnico che impatta direttamente sulla regolarità contributiva.

Un aspetto che sfugge a chi vive in città è l’interazione tra scadenze fiscali e flussi di tesoreria: per molte imprese il mese di novembre mette alla prova la gestione della liquidità. Per questo motivo, oltre a predisporre i conteggi, è utile pianificare le scadenze sul calendario aziendale e verificare la corrispondenza tra contabilità e pagamenti. Il risultato è pratico: meno errori telematici, meno contenziosi e una routine fiscale più sostenibile per professionisti e imprese in tutta Italia.

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