Macchie scure negli angoli, un odore di umido che non se ne va e, a volte, una sensazione di aria pesante: la presenza di muffa sulle pareti non è solo un problema estetico. Porta con sé rischi per la qualità dell’aria e può scatenare irritazioni respiratorie in chi vive quegli spazi. Qui si descrive, passo dopo passo, un metodo pratico e accessibile per intervenire subito: il bicarbonato di sodio, materiale comune in casa e noto per le sue proprietà disinfettanti e assorbenti, può essere usato per rimuovere le macchie e limitare la diffusione delle spore. Prima però è necessario capire perché la muffa è comparsa e operare in sicurezza: non basta sfregare, bisogna preparare l’area e proteggere chi esegue il lavoro con guanti e maschera protettiva. Un dettaglio che molti sottovalutano: pulire senza isolare la fonte di umidità significa tornare allo stesso problema nel giro di poco tempo.
Come preparare e trattare le pareti
Il primo passo è valutare l’origine dell’umidità: perdite d’acqua, condensa o risalita capillare richiedono approcci diversi, e chi vive in condomini o in abitazioni con impianti datati lo sa bene. Prima di intervenire, sgombra la zona e proteggi pavimenti e mobili con un telo. Indossa sempre guanti e maschera protettiva, perché strofinare può sollevare spore nella stanza. Passa una spugna umida per togliere polvere e sporco superficiale: evita però di inzuppare la parete, perché l’acqua può alimentare la crescita fungina. Questa fase prepara la superficie a ricevere il trattamento senza favorire nuove colonizzazioni.

Per il trattamento casalingo, prepara una soluzione consistente: circa una tazza di bicarbonato di sodio sciolta in un litro di acqua calda, fino a ottenere una pasta densa. Applica il composto con uno spazzolino a setole rigide o un vecchio spazzolino da denti sulle macchie, insistendo sui punti più scuri. Lascia agire circa trenta minuti: il tempo permette al bicarbonato di sodio di penetrare e neutralizzare parte delle sostanze organiche che nutrono la muffa. Poi strofina con una spugna umida e asciuga bene con un panno pulito.
Per aree difficili usa lo spray: sciogli un cucchiaio di bicarbonato di sodio in mezzo litro d’acqua, versa in un flacone e nebulizza sulla zona, attendi quindici minuti e tampona. Questo metodo è pratico per battiscopa, angoli e soffitti bassi. Se la macchia non viene via dopo il trattamento casalingo, è opportuno rivolgersi a un tecnico per verificare la presenza di infiltrazioni o di condizioni strutturali che richiedono interventi più profondi.
Prevenzione e manutenzione per non ritrovarla
Rimuovere la muffa è solo metà del lavoro: la vera sfida è evitarne la ricomparsa. Il fattore chiave è il controllo dell’umidità interna. In stanze come cucina e bagno, dove il vapore è più intenso, è essenziale garantire una corretta ventilazione. L’installazione di ventole di aspirazione o l’uso regolare di finestre apribili migliora il ricambio d’aria e riduce la condensazione sulle pareti. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è l’aumento della condensa quando gli ambienti sono riscaldati ma scarsamente ventilati: intervenire su questo punto limita il terreno favorevole ai funghi.
Per ambienti particolarmente umidi, valuta l’uso di un deumidificatore: in molte case italiane questa apparecchiatura riduce rapidamente l’umidità relativa e previene la formazione di nuovi focolai. Controlla con regolarità tubazioni e giunti degli impianti idraulici: piccole perdite nel tempo alimentano la muffa. Ispeziona serramenti e sigillature, e intervieni sulle infiltrazioni esterne con riparazioni tempestive; l’isolamento termico delle pareti riduce anche i ponti termici, punti dove la condensazione tende a accumularsi.
Un’altra misura utile è scegliere prodotti specifici: una pittura traspirante e formulata per resistere alla proliferazione fungina diminuisce il rischio di ricomparsa. Nei casi di ristrutturazioni, prediligi materiali che favoriscono la respirazione delle pareti e evita rivestimenti che intrappolano l’umidità. Intanto, un controllo periodico delle aree più a rischio e una manutenzione ordinaria degli impianti permettono di intervenire prima che le macchie diventino estese. In molte città italiane i tecnici del settore confermano che agire sulle cause porta a ridurre costi e interventi ripetuti, restituendo ambienti più salubri e piacevoli da vivere.
