Bonus ristrutturazione 2025: ecco quando l’agevolazione spetta alla tua prima casa e cosa cambia

Bonus ristrutturazione 2025 ecco quando l’agevolazione spetta alla tua prima casa e cosa cambia (1)

Luca Antonelli

Novembre 1, 2025

Una coppia entra in un ufficio comunale con una pila di documenti: vuole sapere se il lavoro al pian terreno può usufruire del bonus ristrutturazione come intervento sulla prima casa. La domanda non è rara: molti proprietari confondono i requisiti per le agevolazioni sull’acquisto con quelli per le detrazioni per i lavori. Sul tavolo del contribuente finiscono planimetrie, visure catastali e ricevute di spesa, e quello che conta davvero è sapere quale definizione di abitazione principale rileva ai fini fiscali e quando, invece, non è richiesta.

Che cosa si intende per prima casa e quando vale

Per le norme che regolano le agevolazioni legate all’acquisto, la prima casa è l’immobile destinato a diventare la residenza anagrafica del compratore e che non rientra nelle categorie catastali di lusso. In pratica, per ottenere gli sconti fiscali sull’acquisto è necessario che l’immobile non sia classificato come A/1, A/8 o A/9 e che l’acquirente si impegni a trasferire la residenza nel comune dove si trova l’immobile entro un termine prefissato. Questo impegno è una condizione formale: la mancata variazione della residenza può comportare la perdita delle agevolazioni.

Bonus ristrutturazione 2025 ecco quando l’agevolazione spetta alla tua prima casa e cosa cambia (2)
La detrazione per ristrutturazione viene normalmente ripartita in più quote annuali. – sanzioniamministrative.it

Un dettaglio che molti sottovalutano è che la regola vale anche per quote di proprietà in comproprietà: anche i comproprietari devono rispettare i requisiti per poter considerare l’immobile come prima casa. Per alcune prestazioni e per l’accesso a certi incentivi legati all’acquisto, inoltre, conta la situazione del nucleo familiare e l’eventuale possesso di altri immobili ad uso abitativo nello stesso comune.

Importante sottolineare che la definizione di prima casa rileva in modo diverso a seconda dell’agevolazione richiesta. Perciò, quando si parla di bonus o di imposte d’acquisto, conviene sempre verificare quale disciplina specifica si applica, perché i requisiti non sono tutti sovrapponibili.

Per il bonus ristrutturazione serve la prima casa?

La risposta pratica è che il requisito di prima casa non è generalmente necessario per beneficiare del bonus ristrutturazione. La detrazione spetta a chi sostiene le spese di ristrutturazione per interventi su unità immobiliari residenziali, indipendentemente dal fatto che si tratti di prima o seconda abitazione. Ciò significa che anche i proprietari di case vacanza o di immobili dati in locazione possono accedere alla misura, se rispettano le condizioni di legge.

Per incassare la detrazione è fondamentale documentare correttamente le spese: conservare le fatture delle imprese e effettuare i pagamenti tramite il cosiddetto bonifico parlante, con l’indicazione della causale, della partita IVA o del codice fiscale dell’impresa e del codice fiscale del beneficiario. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio la corretta compilazione del bonifico: senza quella la detrazione può essere negata in sede di accertamento.

La detrazione per ristrutturazione viene normalmente ripartita in più quote annuali; spesso la legge prevede la distribuzione in dieci anni, ma occorre verificare la normativa applicabile al tipo di intervento. Nel corso della dichiarazione dei redditi chi presenta le spese dovrà allegare o conservare la documentazione richiesta, perché gli uffici possono chiedere chiarimenti. Alla fine, per molti contribuenti la verifica pratica si risolve davanti alla dichiarazione: è lì che emergono gli errori più frequenti e dove diventa evidente quanto conti una documentazione ordinata e completa per ottenere il beneficio.

×