Lavoratori domestici, dal 1° novembre 2025 scattano nuovi importi: cifre e novità per tutti

Lavoratori domestici, dal 1° novembre 2025 scattano nuovi importi cifre e novità per tutti (2)

Luca Antonelli

Novembre 1, 2025

La notizia è una busta paga che cambia: dal primo novembre 2025 molte famiglie italiane vedranno riflessi economici concreti per chi si occupa della cura in casa. L’accordo per il rinnovo del CCNL del lavoro domestico interessa oltre 1,6 milioni di operatori e più di 1,7 milioni di nuclei familiari in Italia, e introduce sia aumenti retributivi sia tutele nuove per chi assiste persone fragili. Lo annunciano le parti sociali dopo l’intesa del 29 ottobre: non si tratta soltanto di un incremento, ma di un pacchetto che tocca salario, diritti e formazione.

Quanto aumentano gli stipendi e cosa cambia in busta paga

Per i profili più diffusi, in particolare i collaboratori inquadrati al livello BS, è previsto un aumento complessivo di 100 euro lordi. L’incremento è operativo dal 1° novembre, ma sarà distribuito in quattro tranche nell’arco del triennio di validità del contratto, per favorire una progressione graduale e sostenibile delle retribuzioni. A questo si somma il recupero dell’adeguamento ISTAT: 135,75 euro che verranno aggiunti alla retribuzione minima in via continuativa, non come una somma una tantum, quindi si rifletteranno mensilmente in busta paga.

Lavoratori domestici, dal 1° novembre 2025 scattano nuovi importi cifre e novità per tutti (1)
Il testo prevede inoltre l’estensione dei permessi retribuiti per assistere familiari con gravi disabilità. – sanzioniamministrative.it

Il rinnovo introduce anche una rivalutazione automatica dei minimi retributivi calcolata al 90% dell’indice del costo della vita, una misura pensata per mantenere il potere d’acquisto delle retribuzioni nel tempo. Un dettaglio che molti sottovalutano è che queste voci non sono tutte assimilabili: alcune aumentano la base salariale, altre sono bonus legati a certificazioni.

Per valorizzare la qualificazione professionale è previsto un bonus di 30 euro mensili per i lavoratori conviventi in possesso della certificazione UNI 11766:2019, incentivo diretto alla professionalizzazione di chi assiste anziani e persone non autosufficienti. Nel complesso, si tratta di misure che impattano sia sul netto percepito sia sul futuro previdenziale, perché incidono sulla retribuzione imponibile.

Diritti, permessi e formazione: le novità che contano

Il nuovo contratto amplia diritti che finora erano limitati per il settore domestico. Viene introdotto il diritto a quattro mesi di maternità facoltativa non retribuita dopo il periodo obbligatorio, con conservazione del posto; accanto a questo arriva una forma di congedo di paternità alternativo con le stesse garanzie sui licenziamenti. Queste misure cercano di colmare lacune storiche nelle tutele per chi lavora nelle famiglie.

Il testo prevede inoltre l’estensione dei permessi retribuiti per assistere familiari con gravi disabilità, una novità rilevante perché fino ad ora il comparto domestico era escluso da alcune tutele previste dalla legislazione generale. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che, nelle aree dove l’assistenza domiciliare è più diffusa, queste regole possono modificare gli assetti lavorativi delle famiglie e la disponibilità degli operatori.

Sul fronte della formazione, l’ente bilaterale aumenta il contributo per ogni corso certificato da 11 a 30 euro, con l’obiettivo di allargare l’offerta di aggiornamento professionale. Il contratto introduce anche una lettera di assunzione rinnovata, pensata per dare maggiore trasparenza su mansioni, orari e diritti sin dal primo giorno. Nel complesso, la combinazione di adeguamenti salariali, tutele per genitori e investimenti nella formazione disegna un quadro che molte famiglie italiane noteranno nella gestione quotidiana dell’assistenza, con effetti concreti sulla continuità lavorativa degli operatori e sulla qualità del servizio domestico.

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