Grazie al sistema Star, è stata ottenuta la prima gravidanza con l’IA e i robot: ecco cosa c’è da sapere a proposito
Gravidanza grazie all’IA: passo rivoluzionario nel campo della fertilità maschile è stato compiuto al Columbia University Fertility Center, dove una coppia ha finalmente coronato il sogno di diventare genitori dopo 19 anni di tentativi infruttuosi. Grazie a una tecnologia all’avanguardia che fonde intelligenza artificiale e robotica, è stata ottenuta la prima gravidanza al mondo impiegando un metodo innovativo per identificare e recuperare spermatozoi estremamente rari in casi di azoospermia, ovvero l’assenza di spermatozoi nel liquido seminale.
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Il metodo Star: tecnologia e IA fanno ottenere una gravidanza
Il sistema, denominato Star (Sperm Tracking and Recovery), rappresenta una vera e propria rivoluzione per le coppie colpite da infertilità maschile severa. La tecnica combina avanzate tecnologie di imaging ad alta risoluzione capaci di acquisire milioni di immagini in meno di un’ora e un sofisticato algoritmo di intelligenza artificiale, addestrato per riconoscere gli spermatozoi vitali nascosti in un “mare” di detriti cellulari. Una volta identificati, questi spermatozoi vengono delicatamente estratti da un robot tramite un chip con canali sottilissimi, permettendo la loro conservazione o l’immediato utilizzo per la fecondazione in vitro.
“Spesso un campione di sperma può sembrare sterile al microscopio, ma il nostro sistema è in grado di trovare anche pochi spermatozoi vitali, dando così speranza a coppie che fino ad oggi erano considerate senza possibilità di concepimento biologico”, spiega Hemant Suryawanshi, coordinatore della ricerca.
Sfide culturali e scientifiche nella salute sessuale maschile
Parallelamente ai progressi scientifici, la salute sessuale maschile continua a essere un tema delicato in Italia. Secondo un’indagine recente condotta su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni, il 45% degli intervistati non si dichiara soddisfatto del proprio benessere sessuale, mentre quattro uomini su cinque ammettono difficoltà a parlare apertamente dei propri problemi intimi. Le barriere culturali e psicologiche persistono, con generazioni diverse che mostrano atteggiamenti differenti: la Generazione Z appare più aperta e proattiva nel cercare soluzioni, sebbene spesso preferisca il confronto con amici e familiari, mentre i Millennials tendono a rimandare il consulto medico, e le generazioni più anziane, pur meno attente alla prevenzione, si rivolgono più frequentemente a specialisti alla comparsa dei sintomi.
Emmanuele Jannini, professore di Endocrinologia e Sessuologia medica, sottolinea l’importanza di un dialogo medico-paziente efficace per abbattere lo stigma e favorire diagnosi precoci e trattamenti personalizzati. La disfunzione erettile, spesso sottovalutata, può infatti anticipare patologie cardiovascolari gravi e necessita di una maggiore attenzione clinica.
L’innovazione rappresentata dal metodo Star e l’impegno crescente nel migliorare la comunicazione sulla salute sessuale sono segnali importanti di un cambiamento culturale e scientifico in atto, che mira a offrire nuove speranze e soluzioni a milioni di uomini e coppie in tutto il mondo.
