Dal 2026 nuove regole per il POS: chi non si adegua rischia fino a 4.000 euro di multa

Un POS

Un POS | Pixabay @ Engin Akyurt - Sanzioniamministrative.it

Alanews

Novembre 5, 2025

Dal 1° gennaio 2026 scatterà un nuovo obbligo per commercianti, professionisti e operatori economici: il collegamento tra POS e registratore telematico. La misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024, art. 1, commi 74 e 77), rappresenta un passaggio decisivo nel percorso di digitalizzazione dei controlli fiscali, con l’obiettivo di creare un sistema integrato e trasparente che consenta all’Agenzia delle Entrate di monitorare in tempo reale tutte le transazioni.

Il servizio per effettuare il collegamento sarà operativo da marzo 2026, quando l’Agenzia renderà disponibile la piattaforma dedicata sul portale Fatture e Corrispettivi.

Come cambierà per chi ha un terminale POS

L’obbligo riguarda tutti i soggetti già tenuti alla memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi ai sensi del D.Lgs. 127/2015. Gli esercenti dovranno accedere alla propria area riservata del portale Fatture e Corrispettivi e autenticarsi tramite SPID, CIE o CNS.
Da lì, sarà necessario associare la matricola del registratore telematico – già censito in Anagrafe Tributaria – ai terminali POS o agli altri strumenti di pagamento elettronico in uso.

Il sistema mostrerà automaticamente l’elenco dei POS comunicati dagli operatori finanziari, semplificando l’abbinamento. Chi utilizza la procedura web dell’Agenzia per inviare i corrispettivi potrà eseguire il collegamento direttamente da quella piattaforma. Ogni registrazione dovrà inoltre indicare l’indirizzo dell’unità locale in cui viene utilizzato il POS, per consentire un tracciamento preciso delle postazioni operative.

Le scadenze e le fasi di applicazione

L’introduzione sarà graduale. Nella fase transitoria, i titolari di POS già attivi al 1° gennaio 2026 dovranno completare il collegamento entro 45 giorni dalla messa online del servizio, prevista per marzo.
Nel regime ordinario, invece, per i nuovi strumenti attivati dopo il 31 gennaio 2026, l’associazione dovrà essere effettuata entro l’ultimo giorno lavorativo del secondo mese successivo all’attivazione.

Il termine vale anche in caso di sostituzione di un registratore o di apertura di una nuova sede. L’Agenzia precisa inoltre che il sabato non è considerato giorno lavorativo e che non saranno considerate tardive le registrazioni eseguite entro la fine del mese.

POS, dati e tracciabilità: verso la trasparenza totale

Ogni pagamento elettronico dovrà essere memorizzato e collegato in modo puntuale all’operazione di vendita o prestazione. Lo scontrino elettronico riporterà non solo l’importo, ma anche la forma di pagamento utilizzata e l’ammontare.
I dati saranno trasmessi ogni giorno, in forma aggregata, ai sistemi dell’Agenzia delle Entrate, secondo le stesse specifiche tecniche già adottate per i corrispettivi telematici.

Questo meccanismo consentirà un controllo immediato tra incassi e scontrini, garantendo la coerenza tra i flussi di pagamento e quelli fiscali.

Perché è stata introdotta la misura

Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate nel provvedimento direttoriale del 31 ottobre 2025 (prot. n. 424470) e nel comunicato stampa diffuso lo stesso giorno, l’obiettivo del nuovo obbligo non è complicare la vita agli esercenti, ma integrare i sistemi per migliorare la qualità dei controlli.

La connessione non sarà fisica, ma virtuale, gestita interamente online. In questo modo si evitano costi aggiuntivi o l’acquisto di nuovi apparati, mantenendo però la tracciabilità completa di ogni operazione.
La misura dà piena attuazione all’articolo 2 del D.Lgs. 127/2015, che prevede l’integrale connessione tra registrazione dei corrispettivi e pagamento elettronico.

Sanzioni e controlli: fino a 4.000 euro per chi non si adegua

Dal 2026 le sanzioni per chi non effettuerà il collegamento entro i termini previsti potranno arrivare fino a 4.000 euro. I controlli saranno automatizzati e incroceranno i flussi dei corrispettivi con quelli dei pagamenti elettronici, permettendo di individuare con facilità le anomalie.

L’intervento si inserisce nel più ampio disegno di digitalizzazione del fisco, che negli ultimi anni ha già introdotto strumenti come la fattura elettronica, la trasmissione telematica dei corrispettivi e il cashback fiscale. Tutte misure pensate per ridurre l’evasione, aumentare la trasparenza e semplificare la vita a chi opera nel rispetto delle regole.

Effetti per commercianti e professionisti

Per gli esercenti, l’obbligo comporterà un nuovo adempimento iniziale, ma anche vantaggi in termini di efficienza e chiarezza contabile. Il collegamento tra POS e registratore telematico eliminerà le discrepanze tra importi incassati e scontrini emessi, riducendo errori e contestazioni.

Chi gestisce più punti vendita potrà controllare da un’unica interfaccia tutti i dispositivi registrati, con la possibilità di aggiornarli in caso di modifiche. Anche i consulenti fiscali e gli intermediari potranno assistere i clienti tramite la funzione “Accreditamento e censimento dispositivi”, già disponibile sul portale dell’Agenzia.

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