Roma, 6 novembre 2025 – Al via l’albo degli influencer. Dovranno iscriversi all’albo i medi e grandi influencer, ovvero le persone che vantano almeno 500.000 follower, oppure un milione di visualizzazioni mensili di media su almeno uno dei social o una delle piattaforme di condivisione di video (come YouTube e TikTok).
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Il nuovo Albo degli influencer gestito dall’AgCom
In queste ore, l’AgCom, il Garante delle Comunicazioni, pubblica il modulo che le “stelle” dei social dovranno compilare, via Internet. L’anagrafe degli influencer – che prende forma – ha implicazioni importanti.
Il Garante ha bisogno di una mappa precisa delle persone che – per seguito, impatto dei loro contenuti e continuità dell’attività in Internet – sono assimilati “ai fornitori di servizi di media audiovisivi”. Persone che dunque devono rispettare regole stringenti in materia di pubblicità, tutela dei minori, lotta all’odio e correttezza dell’informazione.

La pubblicità occulta
Non a caso l’iscrizione all’albo degli influencer comporta l’accettazione formale di un corposo pacchetto di regole che proprio il Garante ha delineato nelle sue Linee guida e nel Codice di condotta.
Ecco, in sintesi, i comandamenti che devono rispettare gli influencer:
– non possono pubblicare contenuti che danneggiano i minori,
– devono segnalare contenuti dannosi per i minori in un ruolo di sentinelle del web,
– non possono veicolare contenuti di odio, violenza, discriminazione,
– non possono giustificare reati o istigare a compierli,
– oppure approfittare della credulità delle persone.
I filtri e l’IA
E ancora: gli influencer non possono fare pubblicità a un prodotto, se non in modo aperto e dichiarato. E’ vietata, quindi, la pubblicità occulta. Proibita anche ogni violazione del diritto d’autore. Le stelle dei social dovranno avvisare se i contenuti sono modificati, e magari resi “irrealistici”, con app, software e intelligenze artificiali.
Le notizie stesse vanno date nel rispetto della verità e citando sempre le fonti. Una persona vittima di abusi non deve essere presentata come “corresponsabile” di azioni violente che sono sempre inaccettabili e illegali.
Il documento personale
Gli influencer dovranno allegare, mentre si iscrivono a questa specie di albo, un documento personale o quello del legale rappresentante della loro società. Sono tenuti anche a indicare il loro nome, cognome e finanche il nome d’arte, oltre all’elenco preciso delle piattaforme utilizzate, con link agli account.
La Pec, il domicilio digitale, il contatto di riferimento permetteranno sempre di rintracciare l’influencer, anche per chiedergli conto di eventuali violazioni o scorrettezze.
Attenzione a non condividere informazioni incomplete o – peggio ancora – false con il Garante. Si rischiano le conseguenze penali indicate nel DPR 445/2000. Il Garante aprirà un’istruttoria sugli influncer che non si iscriveranno all’albo, malgrado le dimensioni del loro seguito lo impongano. I “clandestini” saranno sanzionati.
