La nuova Carta del Docente: 500 euro finalmente anche ai precari, utilizzabile per treni e voli

La nuova Carta del Docente 500 euro finalmente anche ai precari, utilizzabile per treni e voli (2)

Luca Antonelli

Novembre 8, 2025

Nel corridoio di un istituto, un insegnante scorre la bacheca online della scuola e si sofferma sulla voce che cambia le regole del gioco: la Carta del Docente non è più la stessa. Con il D.L. 127/2025 la misura che mette a disposizione 500 euro per la formazione del personale scolastico viene riscritta, con effetti concreti sulle possibilità di aggiornamento e sulla gestione della didattica. Chi entra nella piattaforma e chi no non è più una questione solo di ruolo: la platea si amplia e le opzioni d’uso si moltiplicano, ma arrivano anche vincoli nuovi nel modo di spendere il bonus. Un dettaglio che molti sottovalutano è che la riforma nasce per accompagnare la revisione dell’esame di Stato e per assicurare l’avvio regolare dell’anno scolastico, e per questo introduce norme operative precise.

Chi può usare la carta: più inclusione, nuovi destinatari

Il primo nodo risolto dal decreto riguarda i beneficiari. La Carta del Docente, storicamente riservata ai docenti di ruolo e ai supplenti fino al 31 agosto, viene estesa a chi ha una supplenza fino al 30 giugno. In pratica, chi rimane in cattedra per l’intero anno scolastico seppure con contratto a termine potrà accedere alla procedura e spendere il bonus per formazione e aggiornamento.

La nuova Carta del Docente 500 euro finalmente anche ai precari, utilizzabile per treni e voli (2)
La piattaforma dedicata dovrà aggiornarsi per inserire nuove categorie di esercizi convenzionati. – sanzioniamministrative.it

Si riconosce così il lavoro svolto dai precari, spesso responsabili della continuità didattica nelle classi. Inoltre il provvedimento include il personale educativo, ampliando la platea di beneficiari di decine di migliaia di unità: secondo le stime, sono coinvolte oltre 60 mila persone in più. Chi vive la scuola lo nota: si tratta di una misura che tende a uniformare trattamento e opportunità tra chi ha contratti diversi. Un aspetto che sfugge a chi non lavora nelle segreterie è la necessità logistica di aggiornare elenchi e procedure interne alle scuole per gestire i nuovi accessi. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito argomenta la decisione come un passo verso una parità sostanziale tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, in linea con principi europei, e come un incentivo alla formazione continua per tutto il personale scolastico. Ecco perché ora l’accesso alla piattaforma dedicata sarà aperto anche a chi fino a ieri restava ai margini.

Limiti e regole per tecnologia e software: niente acquisti ripetuti ogni anno

Accanto all’allargamento dei beneficiari, il decreto introduce regole più stringenti sull’uso del bonus per l’acquisto di dispositivi tecnologici. Dall’anno scolastico indicato nel provvedimento, l’impiego della Carta per comprare hardware o software sarà consentito solo in due momenti: al primo accredito del bonus e poi nuovamente dopo un intervallo di quattro anni dall’ultimo acquisto dello stesso tipo. È una misura pensata per scoraggiare l’uso ripetuto del bonus come semplice buono per beni materiali e per favorire investimenti formativi più duraturi. Un fenomeno che in molte scuole ha creato consumo rapido e poco mirato viene così contenuto.

Resta però aperta la possibilità di acquistare strumenti strettamente legati all’attività didattica: sono ammessi i software didattici, gli strumenti per la produzione di contenuti multimediali e le licenze professionali, sempre nei limiti della nuova finestra quadriennale. Lo raccontano i tecnici del settore: l’obiettivo è trasformare la Carta in uno strumento che premi chi investe nella propria crescita professionale piuttosto che chi usa il bonus per ricambiare o aggiornare dispositivi di uso quotidiano ogni anno. Un dettaglio che molti insegnanti apprezzeranno è la chiarezza delle regole: sapere quando si potrà tornare ad acquistare un pc o un tablet evita sorprese contabili.

Così la Carta viene ridefinita non come una somma libera, ma come un percorso operativo di aggiornamento, con priorità per corsi, master e attività formative che consolidino competenze nel medio termine.

Trasporti e mobilità: il bonus può coprire treni e voli per formazione

Tra le novità più rilevanti e attese c’è l’apertura all’uso del bonus per le spese di mobilità legate alla formazione. La Carta del Docente potrà finanziare biglietti ferroviari, voli aerei e abbonamenti ai mezzi pubblici, a condizione che il viaggio sia finalizzato a partecipare a corsi, convegni o eventi culturali riconosciuti dal Ministero. Questo cambia la possibilità di accesso alle opportunità formative per chi lavora in zone periferiche o in territori lontani dai grandi centri: poter coprire il costo del treno per raggiungere un evento a Roma o Milano può fare la differenza tra partecipare e restare a casa. Un fenomeno che in molte province italiane limita l’offerta formativa diventa meno stringente con questa scelta.

La piattaforma dedicata dovrà aggiornarsi per inserire nuove categorie di esercizi convenzionati, comprese agenzie di viaggio e compagnie di trasporto, e per certificare che la spesa abbia un chiaro scopo formativo. È esplicito il divieto di usare il bonus per viaggi di piacere: la motivazione dell’acquisto dev’essere documentata e riconducibile a un’attività di aggiornamento. Chi lavora in scuole isolate lo notava da tempo: spostarsi per formazione comporta spesso costi proibitivi, ora coperti entro limiti e regole precise.

Per molti docenti e personale educativo questa modifica non è solo un’opportunità economica, ma una modifica concreta delle possibilità professionali: la Carta diventa uno strumento che collega la formazione a servizi reali, favorendo la mobilità formativa nel territorio nazionale.

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