La scena è familiare: apri la porta di casa e ti accorgi che il termosifone è tiepido, oppure senti un fastidioso gorgoglio che arriva dalle pareti. Non è solo una seccatura: quei rumori e quel calore irregolare spesso indicano che qualcosa non sta funzionando nel circuito di riscaldamento. Nel racconto quotidiano di molte abitazioni italiane, il colpevole più frequente è l’aria che si accumula nei radiatori, un problema semplice da spiegare ma che pesa sulle bollette e sul comfort domestico.
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Perché i radiatori restano freddi e fanno rumore
Quando un termosifone non si riscalda uniformemente o produce un suono di gorgoglio, la causa più probabile è la presenza di aria nel circuito. L’aria forma bolle che ostacolano la circolazione dell’acqua calda, riducendo la superficie utile per il trasferimento di calore. Il risultato è evidente: il radiatore resta freddo in alto, più caldo in basso, e la caldaia deve lavorare più a lungo per mantenere la temperatura impostata.

Questo fenomeno non è raro nelle abitazioni condominiali o nelle case con impianti datati: tubazioni con tratti verticali lunghi o lavori recenti sugli impianti favoriscono l’ingresso di bolle d’aria. I tecnici del settore lo segnalano spesso come una delle prime cause di inefficienza degli impianti domestici. Un dettaglio che molti sottovalutano è che i rumori non sono solo fastidiosi: indicano sollecitazioni meccaniche che nel tempo possono accelerare la corrosione e ridurre la durata dell’impianto.
In sintesi, l’aria nei radiatori porta a un uso maggiore di energia e a un aumento delle spese, oltre a degradare il comfort abitativo. È un problema che si manifesta con segnali chiari e che, nella maggior parte dei casi, si risolve con una procedura manuale semplice e rapida, senza attrezzature complesse.
Ecco come purgare i termosifoni passo dopo passo
La purga dei radiatori è una operazione che si può svolgere in autonomia, ma richiede attenzione. Prima di iniziare, è consigliabile spegnere la caldaia per evitare che il sistema si avvii e introduca nuova aria durante l’operazione. Poi, con un panno e un recipiente pronti, posiziona il contenitore sotto la valvola di sfiato: apri la valvola lentamente finché non esce prima aria e poi acqua senza bolle. A quel punto richiudi la valvola e procedi allo stesso modo sugli altri radiatori.
La procedura richiede pochi minuti per ogni elemento: in media una purga completa di tutti i radiatori di un appartamento può richiedere meno di un’ora. Dopo aver terminato, è fondamentale controllare la pressione della caldaia: se è scesa sotto la soglia consigliata, bisogna reintegrare acqua nell’impianto fino a raggiungere circa 1 – 1.5 bar, valore indicativo presente nei manuali d’uso. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è proprio la pressione che cala dopo le prime purghe stagionali.
Se non ti senti sicuro, vale la pena consultare un tecnico: alcune caldaie moderne hanno procedure specifiche per il rabbocco, e un intervento non corretto può compromettere la sicurezza. Tuttavia, per la maggior parte delle installazioni, la purga regolare migliora immediatamente la efficienza, riduce i consumi e i rumori, e limita il rischio di danneggiamenti legati alla presenza d’aria. È un controllo semplice, raccomandato ogni stagione fredda nelle case in Italia e nelle regioni dove il riscaldamento è in funzione per lunghi periodi.
Alla fine, questo piccolo gesto di manutenzione si traduce in un miglior comfort e in una minore usura dell’impianto: un dettaglio pratico che molte famiglie già mettono in atto per affrontare con meno spreco i mesi più freddi.
