Le banche italiane e il fenomeno dei mutui green: tra grandi promesse e troppe zone d’ombra

Luca Antonelli

Novembre 10, 2025

Comprare una casa a basso impatto ambientale dovrebbe essere più vantaggioso, almeno secondo le premesse europee. L’iniziativa EEMI (Energy Efficient Mortgages Initiative) punta a favorire mutui a tassi agevolati per chi acquista o ristruttura immobili in classi energetiche elevate, come la A o la B. Ma la domanda che si pongono molti è: quanto sono accessibili davvero questi mutui green nel sistema bancario italiano? Per rispondere a questa domanda, Altroconsumo ha simulato un percorso da cliente in 79 filiali distribuite tra otto grandi città, da Milano a Palermo, con l’obiettivo di ottenere mutui per circa 210 mila euro destinati all’acquisto di case in classe B. L’esperimento rivela una situazione molto diversa rispetto alle aspettative e alle promesse ufficiali.

Offerte verdi, ma con troppe limitazioni

Delle 79 filiali esaminate, solo 56 hanno effettivamente presentato un’offerta riconducibile a un mutuo green. In 12 casi gli operatori hanno proposto mutui tradizionali, mentre in 11 filiali non è stata fornita nessuna simulazione concreta, ostacolando così il cliente con richieste eccessive di documenti o con informazioni poco chiare. Un dettaglio che molti sottovalutano riguarda anche le pratiche particolarmente rigide: in una filiale Unicredit, ad esempio, è stato richiesto al cliente di mostrare una proposta di acquisto già firmata prima di procedere; a Napoli, invece, Intesa Sanpaolo ha negato che una classe energetica B fosse sufficiente per accedere a un mutuo green, un’informazione che si è poi rivelata errata. Questi ostacoli prendono forma in un panorama in cui la sostenibilità sembrerebbe un valore promosso, ma raramente realmente praticato.

Per quanto riguarda il risparmio effettivo, il mutuo green è vantaggioso, ma senza offrire sconti significativi. – sanzioniamministrative.it

Il livello di trasparenza è un altro punto critico emerso dall’inchiesta. Su 68 offerte, solo 16 erano accompagnate dal foglio informativo obbligatorio, strumento fondamentale per il consumatore. In quasi il 20% dei casi, poi, il cliente è stato rimandato ai siti web o ai comparatori online senza alcun documento scritto consegnato al momento, una pratica non conforme alle indicazioni della Banca d’Italia, che richiede la consegna diretta di queste informazioni fin dal primo contatto. Un aspetto che sfugge frequentemente a chi vive in città, ma che impatta la possibilità di una scelta consapevole.

Condizioni poco chiare e costi nascosti nelle offerte green

Nonostante il Codice del Consumo vieti certe pratiche, il 65% delle banche ha chiesto ai clienti l’apertura di un conto corrente come condizione necessaria per accedere al mutuo green. Inoltre, nel 43% dei casi, è stata imposta la sottoscrizione di polizze casa distribuite direttamente dalla banca. Questi prodotti assicurativi pesano decisamente sulle spese complessive: le coperture per scoppio e incendio possono arrivare a costare dai 1.300 fino a oltre 6.500 euro. Un fenomeno che in molti notano solo con l’andare del tempo, dopo aver sottoscritto il mutuo. Per quanto riguarda le polizze vita, tuttavia, si intravede un lieve miglioramento: soltanto due filiali, fra cui Bpm e Bnl, hanno insistito sull’obbligatorietà dell’acquisto, suggerendo una tendenza verso una maggiore flessibilità. È un dettaglio che indica come il settore stia lentamente cercando di adattarsi, anche se la strada è ancora lunga.

Per quanto riguarda il risparmio effettivo, il mutuo green è vantaggioso, ma senza offrire sconti significativi. Mediamente il Taeg propone un abbattimento dello 0,30% rispetto a un mutuo standard. A titolo di esempio, chi sceglie il Mutuo Domus Green di Intesa Sanpaolo può risparmiare circa 56 euro al mese in confronto alla versione ordinaria, mentre con un tasso variabile come quello di Ing il margine si riduce a 22 euro mensili. In questi mesi si osserva dunque come il mutuo verde, pur alleggerendo leggermente le rate, dipenda molto dalla disponibilità concreta delle banche nel rispettare criteri chiari e condizioni trasparenti.

Questo equilibrio fra promesse e realtà riflette le difficoltà di un mercato in evoluzione, dove il valore attribuito alla sostenibilità deve ancora trovare forma nelle pratiche quotidiane delle banche italiane. È una tendenza che molti clienti stanno iniziando a osservare durante il loro percorso di acquisto, spesso con una dose di delusione rispetto a quanto atteso.

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