Polizze auto alle stelle: rincari record in Italia, a Napoli quasi 600 euro di differenza

Luca Antonelli

Novembre 10, 2025

Il contratto scaduto, la polizza da rinnovare e il conto che si gonfia: in molte città italiane aprire la posta o il sito della compagnia significa fare i conti con un aumento che pesa sul bilancio familiare. Camionette di pratiche burocratiche, chiamate ai comparatori e qualche confronto in più non bastano più: il prezzo della RC auto è salito in modo costante e per molti guidatori la cifra finale è diventata un vero problema quotidiano. Lo raccontano i consulenti delle associazioni e lo vedono chi vive in città, dove la voce “assicurazione” è diventata una spesa fissa sempre più difficile da comprimere.

Aumenti e numeri che pesano sulle famiglie

I dati ufficiali mostrano una tendenza evidente: secondo l’IVASS il prezzo medio della polizza RC auto è arrivato a 415 euro nel secondo trimestre, con un incremento del +3,7% su base annua. È una crescita che, pur rallentando rispetto ai trimestri precedenti, si somma ai rincari degli ultimi anni e rende più oneroso rinnovare una copertura. Massimiliano Dona, presidente dell’UNC, sottolinea che in pochi mesi il premio medio è passato da 410 a 414,8 euro: piccoli scatti che, moltiplicati per milioni di contratti, pesano sulle famiglie italiane.

le associazioni chiedono che la vigilanza sia più indipendente e che le compagnie diano segnali concreti. – sanzioniamministrative.it

Dietro la percentuale ci sono scenari concreti: per molti automobilisti le offerte dei comparatori non bastano più e l’attenzione si sposta su dettagli contrattuali che prima si trascuravano. Un dettaglio che molti sottovalutano è la differenza tra premio netto e costo finale con tasse e commissioni: spesso è lì che si gioca gran parte del rincaro. Chi guida per lavoro o ha figli con patente paga spesso tariffe diverse e, nella vita quotidiana, diventa difficile trovare soluzioni alternative senza modificare abitudini consolidate.

Le associazioni parlano di un quadro che richiede interventi strutturali: monitoraggio dei costi, maggiore trasparenza sui prodotti e strumenti che permettano di verificare il reale valore delle offerte sul mercato. Nel frattempo, i consumatori continuano a cercare soluzioni pratiche per limitare la spesa, come la revisione delle garanzie accessorie o la ricerca di sconti per chi adotta sistemi di sicurezza a bordo.

Disuguaglianze territoriali e richieste di riforma

Il problema sembra moltiplicarsi quando si guarda alla geografia del paese: il divario tra le province è netto e per alcuni automobilisti la residenza pesa più della guida. A Napoli il premio medio raggiunge i 597,6 euro, mentre ad Enna si scende a 298,9 euro, con una forbice che supera i 299 euro. Seguono province come Prato e Caserta, che presentano premi medi elevati. Aumenti particolarmente marcati sono stati registrati a Roma e Aosta (+5,6%), mentre rincari più contenuti si registrano a Vibo Valentia (+1,4%) e Crotone (+1,5%). È un quadro che rende evidente come la provincia di residenza influisca in modo determinante sul costo della copertura.

Per questo le associazioni chiedono misure concrete: Adoc propone una revisione del bonus-malus per premiare realmente la guida prudente, una redistribuzione del rischio territoriale per calmierare i prezzi nelle aree più penalizzate e controlli più incisivi contro le frodi, che gravano su tutti i consumatori. Tra le proposte anche una tariffa flat per neopatentati e under 26, pensata per facilitare l’accesso alla copertura. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la crescente richiesta di pacchetti che includano garanzie extra: oggi però il comparatore pubblico Preventivass non permette facilmente l’aggiunta di coperture come furto, incendio o eventi atmosferici, rendendo il confronto parziale.

Le critiche si estendono al meccanismo del risarcimento diretto (CID) e alla governance dell’Ivass: le associazioni chiedono che la vigilanza sia più indipendente e che le compagnie diano segnali concreti, destinando parte dei profitti al contenimento delle tariffe. Gabriele Melluso di Assoutenti osserva che non è plausibile continuare a vedere aumenti su numeri che non riflettono più l’incidentalità effettiva. In questi mesi la questione resta aperta e per molti automobilisti la domanda è semplice: quanto ancora inciderà la provincia di residenza sulla possibilità di guidare senza compromettere il bilancio familiare? L’immagine finale è quella di un portafoglio che si assottiglia davanti alla scadenza della polizza, con la speranza di riforme che portino maggiore equità territoriale.

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